Luisa Ranieri: “Il film È stata la mano di Dio? Alle mie figlie non lo faccio vedere, mi vergogno”
"Mi sono vergognata come una ladra. Non è facile stare nuda davanti a una troupe e ai colleghi". Luisa Ranieri, protagonista dalla copertina dell'ultimo numero di Grazia, ricorda così la sua esperienza nel film È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino. Un'interpretazione che le è valsa un David di Donatello, ma che non vuole in nessun modo far vedere alle sue figlie, Emma e Bianca, di 12 e 8 anni, per via delle scene di nudo.
Perché Luisa Ranieri non fa vedere "È stata la mano di Dio" alle sue figlie
Arrivata sul set di È stata la mano di Dio, l'attrice si è trovata un pò in difficoltà nello stare senza vestiti davanti ai presenti. Il regista Paolo Sorrentino e il marito Luca Zingaretti l'hanno però aiutata sentisi a suo agio:
Non è facile stare nuda davanti a una troupe e ai colleghi. Ti senti senza pelle. Però Sorrentino è un grande maestro, e mi ha dato sicurezza. Due o tre sere prima di girare quella scena, ho avuto una specie di attacco di panico, ma mio marito mi ha detto: ‘Quanto vorrei essere quella donna, essere lì al posto tuo. Goditi il momento, te lo puoi permettere’.
Una volta che il film è stato distribuito al pubblico, Luisa Ranieri ha impedito alle sue figlie, Emma e Bianca, di vederlo viste le scene in cui la madre recita senza veli:
No! Ogni volta che su Netflix passa l’immagine del film con me sdraiata in costume e mi dicono ‘Mamma, vediamo ’sto ‘E’ stata la mano di Dio’, io: ‘Noo, non lo vediamo, non è per voi ’sto film’. Hanno visto tutti i film di Sorrentino, solo quello no!
L'imbarazzo con la madre e il fratello
L'attrice ha poi confessato di provare una certa vergogna anche nel fare vedere il film alla madre e al fratello Alessandro, grande appassionato del regista Paolo Sorrentino. Se con le figlie è stata categorica e non ha ceduto, con il resto della famiglia alla fine si è dovuta "rassegnare":
Mi sono vergognata come una ladra, però. Mio fratello Alessandro, grande appassionato di Sorrentino, mi ha detto: ‘Sai Lu’, il film è così potente, così bello, che quel nudo serve a raccontare la follia di lei, descrive una donna infelice, una depressa liquidata come pazza.