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Lucio Presta ha querelato Amadeus: c’entra anche Checco Zalone

Amadeus “sotto giuramento afferma cose del tutto false, in particolare sui rapporti tra Mazzi, Presta e Checco Zalone per cercare di creare dissapori tra il manager e l’attuale sottosegretario alla Cultura”. È quanto dichiarato dall’avvocato di Lucio Presta che annuncia querela.
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Lucio Presta e Amadeus non sono più grandi amici, questo lo sanno tutti. Gli stracci tra i due, infatti, continuano a volare. Dopo l'archiviazione in merito alla vicenda della concessione dell'Arena di Verona per lo spettacolo "Amore più Iva" di Checco Zalone, prodotto proprio da Lucio Presta con la società Arcobaleno Tre, l'ex manager del neo-conduttore del Nove ha deciso di querelare il suo ex amico e cliente. A renderlo noto l'avvocato Antonio Cersosimo: "Ha reso testimonianze inventate pur essendo sotto giuramento". 

Che cosa è successo

È stata accolta la richiesta di archiviazione per la vicenda che ha riguardato lo spettacolo di Checco Zalone del 5 e 6 giugno 2023 e, come raccontato dall'avvocato Cersosimo all'Adnkronos: "La Arcobaleno Tre aveva richiesto la concessione almeno un anno prima, quando amministratore unico dell'Arena Verona era Giancarlo Mazzi, oggi senatore e sottosegretario alla Cultura. Ebbene dopo lo spettacolo, una persona presenta un esposto alla Procura, sostenendo che nella concessione dell'Arena ci fosse qualcosa di torbido tra Presta e Mazzi. Da qui la Procura avvia le indagini e a marzo 2024 vengono perquisiti gli uffici di Arcobaleno Tre con l'acquisizione dei dati del cellulare e del computer di Lucio Presta. Mazzi da parlamentare non viene iscritto". 

Amadeus sentito come testimone: "Ha detto cose false sotto giuramento"

Amadeus, sentito come testimone, "sotto giuramento afferma cose del tutto false, in particolare sui rapporti tra Mazzi, Presta e Checco Zalone per cercare di creare dissapori tra il manager e l'attuale sottosegretario alla Cultura". È per questo motivo che l'avvocato anticipa: "Sporgeremo querela nei confronti del conduttore televisivo". Successivamente, l'avvocato ha ringraziato "pubblicamente il procuratore della Repubblica di Verona, Raffaele Tito e il sostituto Stefano Aresu per aver condotto le indagini". Si arricchisce la diatriba tra il conduttore e il suo ex manager.

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