Lucarelli contro Cruciani: “Sapeva tutto di Lacerenza”. Il conduttore: “Non siamo una commissione d’inchiesta”

Dopo l'attacco di Selvaggia Lucarelli a Giuseppe Cruciani, che lo aveva accusato di sapere tutto sul giro di droga e prostituzione a cui era a capo Davide Lacerenza e di aver contribuito a "creare mostri o ad alimentarne il mito", il conduttore ha replicato alla giornalista a Dagospia: "La Zanzara è una trasmissione radiofonica, mica la commissione d'inchiesta sulle stragi".
L’attacco di Selvaggia Lucarelli a Giuseppe Cruciani
Secondo Selvaggia Lucarelli, il format de La Zanzara avrebbe contribuito a "costruire il mostro" Lacerenza: “Trovare il mostro del giorno, lasciargli il microfono aperto, istigarlo a dire le cose più becere, suscitare indignazione o ilarità, fingere di dissociarsi se la spara troppo grossa”. Cruciani avrebbe “un grosso problema“, che la giornalista de Il Fatto Quotidiano riassume così:
Prima contribuisce a creare questi mostri o ad alimentarne il mito, poi, quando quei mostri finiscono arrestati o si rendono protagonisti di episodi più orridi del solito, sente l’impellente bisogno di giustificarsi. Lui sapeva tutto ma non è ‘un questurino’ anche perché ritiene che la droga dovrebbe circolare liberamente.
In un altro passaggio di un articolo a sua firma sul quotidiano, ha aggiunto: “Dunque, grazie al caso Lacerenza, abbiamo imparato che per Cruciani il giornalismo di inchiesta che denuncia possibili reati o si fa domande su presunti illeciti è roba da questurini. Soprattutto se quei giornalisti si permettono di indagare su reati che per lui non sono reati, tipo spacciare”. Secondo la giornalista, Cruciani sarebbe dunque vittima di una contraddizione: "Dopo l’arresto di Nobile e Lacerenza il conduttore radiofonico si è messo a invitare testimoni, escort, frequentatori del locale per capire cosa accadesse lì dentro”.
La replica di Cruciani
A Dagospia, Cruciani ha risposto alle accuse della giornalista: "La Zanzara è una trasmissione radiofonica, mica la commissione d'inchiesta sulle stragi, al massimo può raccontare dei pezzi di realtà. Come nel caso di coca&mignotte di Lacerenza, chiamiamo chi ci fa divertire (o arrabbiare) e chi penso faccia ascolti. Lo fanno tutti, solo che sono lo dicono", ha detto il conduttore di Radio24. E ancora: "Se l'accusa è quella di mettere in piedi "mesti spettacolini" e di copiare il format di Barbara D'Urso, ebbene ne sono orgoglioso, per me è una medaglia. Anche Parenzo ha qualcosa da dire alla Pm Lucarelli".