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Lo stilista Domenico Dolce sui giovani siciliani: “Cosa ca**o fate su Facebook, andate a lavorare”

Lo stilista durante una mostra a Polizzi Generosa: “Come si può pretendere il progresso in una civiltà, se nessuno fa un ca**o”. La replica del sindaco.
A cura di Daniela Seclì
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Stanno suscitando dibattito le parole pronunciate dallo stilista Domenico Dolce in occasione di una mostra fotografica organizzata dalla sua fondazione P.G. 5 Cuori. L'evento si è tenuto a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo, dove Dolce è nato e dove in questi giorni ha festeggiato i suoi 65 anni.

Cosa ha detto Domenico Dolce

Nel video del discorso fatto alla mostra fotografica, pubblicato da Repubblica, Domenico Dolce punta il dito contro i giovani siciliani e in particolare di Polizzi che non avrebbero voglia di lavorare e riceverebbero un pessimo esempio anche dai genitori:

Quello che trovate a Polizzi è l'immobilità di un paese. Quando abbiamo aperto questa fondazione, mi ha scritto tutto il Paese, ma a parte questi quattro pirla che sono sempre qua, nessun giovane viene a fare servizio dal primo giorno. Punto. Il problema è di voi siciliani. Se un padre sta sdraiato sul divano, con il figlio che lo guarda che non lavora, che insegnamento dà a un figlio.

Quindi ha concluso: "Oggi hanno regole di demenza, di ignoranza e di inciviltà. Ora tutti hanno Facebook, ma vai a lavorare. Cosa ca**o fai un giorno intero su Facebook? A Polizzi danno la colpa a me, dicono che non faccio niente per voi. Io dico aiutati che Dio ti aiuta, sono andato a Milano a diciotto anni con una valigia. Come si può pretendere il progresso in una civiltà, se nessuno fa un ca**o. Sai cosa si aspettano da me? Che io arrivi con una bella borsa piena di buste piene di soldi e faccia volantinaggio. "Ah Domenico non fa niente per noi". Che caz** devo fare".

La replica del sindaco di Polizzi Generosa

Il sindaco di Polizzi Generosa, Gandolfo Librizzi, ha replicato allo stilista. Come riporta Repubblica, le parole di Domenico Dolce non gli hanno di certo fatto piacere:

Ogni estate la presenza di Domenico Dolce a Polizzi, per quanto privata, assomiglia ad un meteorite. Se poi partecipa ad un evento pubblico, ogni sua parola è sotto i riflettori. Gli ho chiesto del perché di queste sue parole che non condivido. È suo solito dire provocando, sferzare per stimolare a osare di più. Ma è indubbio che ha urtato diverse sensibilità. Le generalizzazioni non aiutano e qui, nella comunità che mi onoro di rappresentare, molti giovani stanno provando a rimanere, aprendo nuove attività e moltissimi altri sono andati altrove per costruirsi un futuro. Così dicendo, l’effetto quindi è controproducente. L’amministrazione lavora senza sosta per creare di suo le basi per un riscatto socioeconomico e culturale della comunità, disponibile verso chiunque condivide e investe nel nostro territorio, al di là di spiacevoli episodi e brutte incomprensioni.

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