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Festival di Sanremo 2022

Linus sulle canzoni di Sanremo 2022 più forti per le radio: “Mahmood e Blanco e Gianni Morandi”

Linus, direttore artistico di Radio Deejay, ha ascoltato in anteprima tutte le canzoni del Festival di Sanremo 2022 e prova a indicarne alcune destinate alle heavy rotation in radio: “Di sicuro Mahmood e Blanco e Gianni Morandi”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Linus, direttore artistico di Radio Deejay e direttore editoriale del polo radiofonico del gruppo Gedi, ha ascoltato in anteprima tutte le canzoni del Festival di Sanremo 2022 e prova a indicarne alcune destinate alle heavy rotation in radio. "Mahmood e Blanco e Gianni Morandi, ma ce ne sono anche altre due o tre abbastanza forti" svela a Fanpage.it in questa intervista, che è stata anche l'occasione per festeggiare a distanza i 40 anni di Radio Deejay, nata il 1 febbraio 1982.

Radio Deejay compie 40 anni. Com’è cambiata in tutto questo tempo?

Non so dirti se 40 anni è un’età indicativa di uno stato di salute particolare. La radio va bene, abbiamo un rapporto meraviglioso con il nostro pubblico. Io faccio parte di quella generazione che ha visto nascere la radio e non avrei mai immaginato di assistere a questa evoluzione.

In effetti, l'hai vista crescere e muovere i primi passi.

Sono arrivato qui quando la radio aveva solo due anni, quindi camminava e parlava poco. Ho attraversato tutte le sue età: la prima stagione, negli anni 80, era molto leggera, disimpegnata, moderna e con un pubblico estremamente giovane. Con gli anni 90 sono arrivati i contenuti, realizzati da me, Amadeus, Fiorello, Albertino, tutti i personaggi che l’hanno resa storica. Insieme agli spettatori siamo cresciuti, l’età media oggi è 35/40 anni ed è cambiato tutto, siamo uomini che fanno anche un prodotto leggero ma per un pubblico adulto.

Avete organizzato una festa speciale per gli ascoltatori: chi sono gli ospiti speciali che saranno con voi?

Chiamiamo a raccolta tutti quelli che sono stati nostri amici fin dai primi giorni: Fiorello, Gerry Scotti, Amadeus, Jovanotti e artisti che sono passati da qui decine di volte, come Ligabue, Cremonini, Tiziano Ferro, insomma tutti quelli che hanno fatto non solo la storia di Radio Deejay bensì della cultura e dello spettacolo italiano.

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Pensi che oggi la virata delle radio in tv, seppur agevolato la visione, abbia in qualche modo snaturato il mezzo, ?

Non penso. Facciamo la radio che va in televisione ma non ci rendiamo conto di essere in tv. Le telecamere sono nascoste, non sappiamo nemmeno quando siamo inquadrati, non facciamo concessioni particolari al mezzo. Abbiamo tenuto la radio al centro, come una partita di calcio ripresa dall’alto. Non abbiamo truccatori, a volte ci sono dei video al posto delle canzoni ma non siamo vincolati dalla disponibilità della clip, è qualcosa in più ma non è il centro del nostro mondo.

Compleanno che coincide con l’inizio del Festival di Sanremo. 

Il nostro compleanno storicamente cade sempre il 1 febbraio. Quando abbiamo saputo che il Festival iniziava lo stesso giorno volevamo spostare i festeggiamenti di una settimana. Ma siamo un po’ scaramantici e ci abbiamo ripensato.

Credi che Sanremo abbia cambiato la percezione della musica italiana rendendola meno mainstream ma accessibile a un pubblico più ampio?

Non è tanto Sanremo che l’ha cambiata, ma è stato capace di adattarsi. Amadeus ha fatto un lavoro egregio, allineando il gusto della platea televisiva al gusto dello spettatore radiofonico e degli appassionati di musica. Negli anni passati la mia sensazione è che ci fosse un tentativo di tenere i piedi in una ventina di scarpe differenti, adesso invece il livello musicale è un po’ più omogeneo.

L’obiettivo di Amadeus, ovvero che Sanremo fosse un festival di canzoni da radio, può dirsi raggiunto? 

Sì nettamente, quelli di quest’anno devono ancora farsi apprezzare. Nei due anni precedenti ci sono riusciti e da quello che ho sentito di questa edizione ci sono quattro canzoni molto buone, destinate a rimanere.

Tra gli artisti in gara, chi segnaleresti quest’anno come potenziale heavy rotation? 

Vado sul sicuro, così non faccio torto a nessuno. Dico: Mahmood e Blanco e Gianni Morandi.

Mahmood e Blanco in "Brividi"
Mahmood e Blanco in "Brividi"

In tema di valutazioni radiofoniche, ad Amici la tua classifica è un prezioso contributo. 

Il livello dei talenti nella scuola è molto simile, difficile fare classifiche. Poi io giudico solo a livello audio, non sono influenzato dal personaggio. Chi segue Amici si innamora anche della persona, io non ho né l’età né la professionalità in quel senso (ride, ndr). Mi dispiace si siano lette bocciature assolute, non era mia intenzione.

In cima alle tue preferenze hai messo LDA, perché? 

Mi sono piaciuti il suo modo di esprimersi e le sue intenzioni. È chiaro che se un cantante si esibisce in una canzone più difficile sembra più bravo, è molto complesso giudicare esulando dal tipo di esibizione. Cantare bene Bohemian Rhapsody può amplificare il talento che uno ha.

Crytical in coda ha scatenato i fan del rapper e anche Anna Pettinelli, che ha rinfacciato a Rudy Zerbi di andargli contro perché condizionato dal tuo giudizio, lavorando per te a Radio Deejay. Vuoi dire la tua? 

Il giochino funziona così: Maria e Rudy sanno benissimo che io non sono uno spettatore abituale di Amici, sono come un alieno che cade sulla Terra per 30 secondi ed è chiamato a dare un giudizio. Sono slegato da qualsiasi forma di pregiudizio, non so neanche che ragazzi siano LDA e Crytical, ho solo valutato una canzone e il modo in cui l’hanno cantata.

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Ma non è stata letta così, perché?

Ho espresso in buona fede un giudizio, senza bocciature o promozioni assolute. Se questo diventa motivo di battaglie linguistiche forse c’è di mezzo anche un po’ di rivalità radiofonica infantile, nella quale non entro.

Vuoi soprassedere, insomma.

Ma sì, è un po’ di wrestling, giusto per fare un po’ di spettacolo.

Molti artisti internazionali hanno fatto slittare i tour per l’ennesima volta. Qual è il destino dei live a questo punto della pandemia? 

Di esistere. Ci saranno senz’altro in futuro, anche se abbiamo già bruciato due stagioni. È triste che lo spettacolo in Italia arrivi sempre ultimo dopo mille altre legittime emergenze. Prima o poi questa cosa finirà e torneremo alla normalità con cautela. Speriamo di non perdere la prossima estate, ma i vaccini e il supporto della scienza penso ci permetteranno di stare più tranquilli.

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