Lily Collins criticata per essere ricorsa alla maternità surrogata, il marito: “Non sapete perché l’abbiamo fatto”
La star della serie Netflix Emily in Paris, Lily Collins, è diventata mamma tramite maternità surrogata. L'attrice e il marito Charlie McDowell, hanno condiviso un post Instagram ieri per dare il loro benvenuto in famiglia della piccola Tove, nome di origini scandinave che significa "amata e bella". "Benvenuta al centro del nostro mondo" hanno scritto i neo genitori in un post condiviso prima di esprimere tutta la loro felicità per essere riusciti ad allargare la famiglia: "Le parole non esprimeranno mai la nostra infinita gratitudine per la nostra incredibile madre surrogata e per tutti coloro che ci hanno aiutato nel nostro lungo percorso". Per loro sono arrivati tanti messaggi di auguri e di affetto, ma tra i commenti sono spuntati anche alcuni hater che hanno criticato la loro decisione di ricorrere alla gpa. Per spegnere la polemica è intervenuto il regista.
Le parole di Charlie McDowell
Charlie McDowell in un commento al post dedicato alla nascita della prima figlia con Lily Collins, ha invitato gli hater a non criticare la loro scelta di ricorrere alla "gestazione per altri". A seguito di tanti messaggi negativi, il regista ha scritto: "Grazie per tutti i messaggi gentili e per il grande affetto. Siamo al settimo cielo e immensamente grati. Per quanto riguarda i messaggi poco gentili sulla maternità surrogata e sul nostro percorso per avere un bambino: va bene non essere esperti in materia di surrogacy". Poi ha continuato: "Va bene non sapere perché qualcuno possa aver bisogno di una surrogata per avere un figlio. Va bene non conoscere le motivazioni di una surrogata, qualunque cosa si possa ipotizzare. E va bene dedicare meno tempo a spargere parole d'odio nel mondo, soprattutto quando si tratta di una splendida bambina che ha portato tanto amore nelle vite delle persone. Per ora è tutto perché ha appena fatto la cacca e devo cambiarle il pannolino".