video suggerito
video suggerito

L’agenda telefonica di Gianni Minà esiste ed è in mostra a Napoli

La famosa agendina di Gianni Minà è stata resa celebre da uno sketch con Massimo Troisi. Ora è in mostra a Napoli con la prima uscita ufficiale della Fondazione a nome del giornalista.
417 CONDIVISIONI
Immagine

L'agenda telefonica di Gianni Minà, quella "invidiata" da Massimo Troisi in un ormai popolare sketch con il giornalista, esiste. Ma soprattutto ha realmente tutti i numeri di telefono: Muhammad Ali (Cassius Clay), Gilberto Gil, Elis Regina, Caetano Veloso, Toquinho. Tutto fotografato e in mostra nelle sale dei Magazzini Fotografici in via San Giovanni in Porta, nel cuore del quartiere di San Lorenzo a Napoli.

La mostra

Una mostra alla cui inaugurazione parteciperà anche Rosaria Troisi, sorella di Massimo, e che fa da debutto ufficiale per la Fondazione Gianni Minà, creata dallo stesso giornalista pochi mesi prima di morire al fine di valorizzare e proteggere il materiale raccolto in più di 60 anni di carriera. Tra gli altri progetti, curati dalla moglie Loredana Macchietti Minà, il volume "Fame di storie", che raccoglie le foto con cui Minà ci racconta il suo giornalismo.

Lo sketch con Massimo Troisi

La famosa agendina di Gianni Minà è stata resa celebre da uno sketch con Massimo Troisi in una serata speciale dedicato per il compleanno di Pino Daniele, in onda su Rai1. Eravamo agli inizi degli anni '90 e, appena entrato in studio, Massimo Troisi racconta – come se fosse un aneddoto vero – il motivo per cui si era trovato anche lui a festeggiare il compleanno di Pino Daniele (i due, come tutti sanno, erano amici legatissimi): "Gianni è un uomo a cui invidio l'agendina telefonica. Tu la sfogli e trovi alla F, Fidel. Così, senza Castro". Poi la battuta fulminante: "Allora io sto qua perché lui è arrivato alla T: Fratelli Taviani, Little Tony, Toquinho…Troisi!". 

Intervistando, filmando, scrivendo: il libro

Ieri, invece, è stato presentato il libro-diario Intervistando, filmando, scrivendo, edito dall'editore napoletano Roberto Nicolucci. La scelta di Napoli come palcoscenico per la prima uscita della fondazione è così spiegata dalla moglie di Gianni Minà: "Gianni credeva moltissimo in questa città. Diceva sempre che la rinascita culturale e politica dell’Italia doveva passare di qua. E ha anche predetto con molto anticipo la vittoria del terzo scudetto.. io gli dicevo “e tu che ne sai?”, ma lui era uno che fiutava le storie prima che gli altri le vedessero". 

417 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views