La tv svizzera: “Alberto Sordi era un sovversivo e spia dell’Urss”
C'è del materiale per una storia ucronica in stile Hunters con Alberto Sordi, sovversivo e spia dell'Urss, grande protagonista. Gli spunti narrativi li fornisce direttamente il telegiornale della RSI, la televisione pubblica svizzera in lingua italiana, che cita un articolo pubblicato da un giornale del Canton Uri e che confermerebbe il fatto che l'attore negli anni '60 avrebbe cercato di acquistare un terreno ad Andermatt per costruirci una villa con obiettivi strategici.
Perché Alberto Sordi è stato considerato una spia dell'Urss
Alberto Sordi si era innamorato di Andermatt, comune sulle Alpi con soli 1355 abitanti nel Canton Uri, così decise di comprare un terreno al fine di costruire la sua residenza invernale. Per il comune fu una notizia accolta in maniera positiva, ma da Berna arrivò un secco no. Il motivo? Andermatt si trova nel massiccio di San Gottardo, all'epoca punto strategico pieno di bunker militari al fine di contrastare la possibile invasione tedesca, durante la Seconda Guerra Mondiale, poi quello di un attacco sovietico, negli anni della Guerra Fredda. Nel servizio, il telegiornale della Rsi cita documenti trovati in cui "alti ufficiali si rivolgono al Governo federale", affermando che l'acquisto, da parte di uno straniero, sebbene si trattasse di un attore di fama chiara come Alberto Sordi, costituiva un pericolo per un "terreno così vicino a infrastrutture militari importanti, avrebbe potuto essere una minaccia per la sicurezza. In ogni straniero all’epoca si vedeva una potenziale spia”.
Alberto Sordi fece opposizione, ma perse
Alberto Sordi si oppose alla decisione del governo svizzero e ingaggiò uno dei migliori avvocati del posto, ma non riuscì a vincere. Quello che al cinema era considerato l'italiano medio, un po' dimesso e pavido, dagli svizzeri fu considerato una possibile pericolosa spia. Intanto, vale la pena ricordare che una spia nella città di Andermatt ci passò davvero, ma quella della finzione: nel 1964, si girò infatti Operazione Goldfinger. La strada nella quale si fecero le riprese, oggi, si chiama addirittura James Bond Strasse. Se il governo svizzero non si fosse messo di mezzo, quella strada si sarebbe potuta chiamare proprio col nome del nostro Albertone.