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La storia vera di Italo Balbo, lo squadrista violento di Mussolini che diventò simbolo dell’aviazione fascista

Italo Balbo, figura centrale del fascismo italiano: da squadrista violento divenne gerarca “presentabile” e potenziale erede di Benito Mussolini. Come Ministro dell’Aeronautica compì storiche trasvolate atlantiche, guadagnando fama internazionale. Governatore della Libia, si oppose all’alleanza con Hitler. Morì in circostanze misteriose, abbattuto in volo da fuoco amico, nel 1940.
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Nella storia del fascismo, il personaggio di Italo Balbo è sicuramente centrale perché ritenuto, da tutti, il vero e unico possibile erede di Benito Mussolini. Pioniere dell'aviazione, quadrumviro della Marcia su Roma e Governatore della Libia, Italo Balbo rappresentò infatti l'anima moderna e internazionale del fascismo. Nella serie tv M. Il figlio del secolo, in onda su Sky e su NOW, il personaggio di Italo Balbo è interpretato da un irriconoscibile Lorenzo Zurzolo . (Baby, Prisma, Sotto il sole di Riccione).

Le origini e la storia

Nato nel 1896 a Quartesana, in provincia di Ferrara, Italo Balbo si distinse fin da giovane per il temperamento ribelle e l'attitudine a posizioni da leader. Lo scoppio della Grande Guerra segnò profondamente la sua formazione. Si arruolò volontario negli Alpini nel 1915, combattendo sul fronte dolomitico. Promosso tenente per meriti di guerra, ottenne due medaglie d'argento e una di bronzo al valor militare.

L'esperienza bellica rafforzò in lui quei valori di cameratismo e nazionalismo che caratterizzavano quella generazione. Nel primo dopoguerra, deluso dalla "vittoria mutilata", aderì al movimento repubblicano, diventando segretario del fascio repubblicano di Ferrara. Solo successivamente, nel 1921, aderì al movimento fascista, dove mise a frutto la sua esperienza militare organizzando le squadre d'azione ferraresi. La sua capacità organizzativa e il carisma lo resero rapidamente uno dei leader più influenti dello squadrismo emiliano.

Italo Balbo e Benito Mussolini nel 1933
Italo Balbo e Benito Mussolini nel 1933

La sua fama mondiale è legata alle storiche trasvolate atlantiche: nel 1930-31 guidò la crociera Italia-Brasile, mentre nel 1933 condusse una flotta di idrovolanti da Roma a Chicago, impresa che gli valse una celebrazione negli Stati Uniti con il "Balbo Day". Come Ministro dell'Aeronautica (1929-1933) modernizzò l'aviazione italiana, trasformandola in una forza competitiva a livello internazionale.

La nomina a Governatore di Libia e la morte

Nominato Governatore della Libia nel 1934, si distinse per le opere di sviluppo della colonia e per le posizioni critiche verso l'alleanza con la Germania nazista. Morì il 28 giugno 1940 quando il suo aereo venne abbattuto sopra Tobruk da incrociatori italiani, alimentando teorie su un possibile complotto interno al regime. Si pensò a un abbattimento voluto per le distanze che c'erano tra Italo Balbo e Benito Mussolini. Quest'ultimo, infatti, temeva la popolarità del suo storico gerarca. Allo stesso modo, Balbo era considerato tra tutti, il meno servile dei gerarchi, il più ribelle, affrontando più volte il Duce soprattutto per le sue posizioni critiche nei confronti dei rapporti con la Germania di Adolf Hitler.

Italo Balbo in Libia.
Italo Balbo in Libia.

La violenza, lo squadrismo, le distanze da Mussolini: le differenze con la serie tv di Antonio Scurati

Italo Balbo incarnò perfettamente la trasformazione del movimento squadrista in forza di governo. Come capo dello squadrismo ferrarese, guidò quella liturgia della violenza che caratterizzava i primi anni del fascismo: le adunate, i riti militareschi e l'uso sistematico della forza contro gli oppositori politici.

Nella serie tv, però, ci sono una serie di errori "storici": viene fatto intendere, infatti, che sia stato lui l'inventore dell'olio di ricino come tortura e dell'utilizzo delle camicie nere come uniformi. Falso. L'uniforme fu suggerita da Giuseppe Bottai, già negli Arditi con lo stesso Italo Balbo, ritenuto "il più sofisticato e colto politico fascista" (da Benito, Storia di un italiano di Giordano Bruno Guerri). L'uso dell'olio di ricino come strumento di violenza politica fu invece introdotto dagli squadristi triestini nel 1920, per poi diffondersi tra tutto il resto degli squadristi italiani, tra cui appunto i ferraresi guidati dallo stesso Balbo. Sua, invece, l'ideazione dello stoccafisso per picchiare quando venne proibito l'uso del manganello.

Una foto di scena tratta da M. (a sx, Luca Marinelli, a dx, Lorenzo Zurzolo nei panni di Italo Balbo).
Una foto di scena tratta da M. (a sx, Luca Marinelli, a dx, Lorenzo Zurzolo nei panni di Italo Balbo).

La sua ‘somiglianza' a Benito Mussolini potrebbe essere sintetizzata in questo passo sempre tratto dal libro di Giordano Bruno Guerri:

Apprezzava la tavola, il vino, le donne, le battute salaci, gli scherzi, cercava la lite, dove giganteggiava. Nel 1920 imboccò la strada del fascismo, sia per reazione al livellamento socialista e alla moderazione liberale sia per la rabbia e la frustrazione di un'Italia dove i meriti dei combattenti non venivano riconosciuti. Il fascismo non era per lui un'ideologia politica, piuttosto energia, movimento, voglia di azzerare un passato mediocre.

Fu sempre Italo Balbo a ideare lo stile di combattimento degli squadristi: attacchi in forze e non più scontri tra piccoli gruppi, per ottenere massimo risultato con minimo sforzo. Si muovevano in centianaia. E fu sempre Italo Balbo a far trovare un'adunata di ventimila persone quando Mussolini venne in visita a Ferrara.

"La verità è fascista": il diario segreto di Italo Balbo

Per provare a entrare nella mente di un ambizioso quanto sanguinario personaggio come Italo Balbo, conviene forse entrare in quello che è il suo diario segreto, ritrovato dopo la sua morte. Scriveva così nel 1° gennaio 1922, in un'Italia che vedeva il PNF accrescere i suoi militanti proprio nel momento più difficile per lo Stato italiano, con la crisi liberale ormai alle porte:

Siamo padroni della situazione. Ormai non è più sufficiente l'azione antisocialista. Del resto come conciliare la teoria della violenza con i principi liberali? E soprattutto come praticare la violenza e predicare il rispetto di tutte le opinioni? La verità è una sola. Chi crede di possederla deve difenderla con la vita. E chi non crede di possedere in se stesso la verità, assoluta e unica, non può essere fascista, cioè sfidare la morte.

Da fascista violento a eroe dei cieli

Da squadrista violento si trasformò infine in gerarca "presentabile", diventando uno dei più giovani quadrumviri della Marcia su Roma. La sua vera consacrazione arrivò dunque con l'aviazione: come Ministro dell'Aeronautica (1929-1933) modernizzò la forza aerea italiana e organizzò le storiche trasvolate atlantiche, che rappresentavano perfettamente quella mistica della nazione e del coraggio che il fascismo aveva ereditato dal combattentismo. La trasvolata Roma-Chicago del 1933 lo rese un eroe internazionale. Governatore della Libia dal 1934, si distanziò progressivamente da Mussolini, criticando l'alleanza con Hitler e le leggi razziali. Morì nel 1940 in circostanze misteriose, abbattuto sopra Tobruk. La sua parabola, dalla violenza squadrista alla modernità dell'aviazione, rappresenta emblematicamente la trasformazione del fascismo da movimento rivoluzionario a regime istituzionalizzato.

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