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La storia di Cesare Rossi, braccio destro di Benito Mussolini, accusato e arrestato per il Delitto Matteotti

La storia di Cesare Rossi, il sindacalista e braccio destro di Benito Mussolini, arrestato per il Delitto Matteotti. Nella serie M. Il figlio del secolo, è interpretato da Francesco Russo.
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Il personaggio di Cesare Rossi è interpretato da Francesco Russo nella serie Sky M. Il figlio del secolo con Benito Mussolini interpretato da Luca Marinelli. Cesare Rossi è stato un protagonista controverso dei primi anni del fascismo italiano. La sua parabola politica, dal sindacalismo rivoluzionario alle alte sfere del regime fascista, fino al drammatico coinvolgimento nel delitto Matteotti, rappresenta uno degli archi narrativi più intensi della serie televisiva e, ovviamente, della storia d'Italia.

Gli anni della formazione e l'attività sindacale

Cesare Rossi iniziò la sua carriera politica come dirigente della Federazione nazionale giovanile socialista. Tra il 1905 e il 1915 si distinse come collaboratore di diverse testate socialiste e direttore della Voce Proletaria di Piacenza. La sua attività giornalistica lo portò a collaborare con l'Internazionale, organo della Camera del Lavoro "sindacalista rivoluzionaria" di Parma, dove lavorò al fianco di figure come Michele Bianchi e Alceste de Ambris.

La svolta interventista e l'adesione al fascismo

Il 27 ottobre 1914 segnò una svolta decisiva nella sua vita politica: insieme a Filippo Corridoni e altri sindacalisti rivoluzionari, Rossi fondò il "Fascio rivoluzionario d'azione internazionalista". Nel dicembre dello stesso anno, al fianco di Benito Mussolini e Alceste de Ambris, fu tra i fondatori del Fascio d'azione rivoluzionaria, aderendo al fronte interventista di sinistra. La sua collaborazione con Mussolini si consolidò quando venne chiamato a lavorare al quotidiano Il Popolo d'Italia.

L'ascesa ai vertici del potere fascista

La carriera di Rossi nel fascismo fu rapidissima. Partecipò alla fondazione dei Fasci italiani di combattimento il 23 marzo 1919. Entrò nel Comitato centrale del partito nell'ottobre 1919 in seguito divenne vicesegretario nazionale dei Fasci fino al novembre 1921, Dopo la Marcia su Roma, fu nominato capo dell'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio. Nel 1923 divenne membro del Gran consiglio del fascismo e vicesegretario del Partito Nazionale Fascista.

Una foto di scena con Francesco Russo
Una foto di scena con Francesco Russo

Il delitto Matteotti e la caduta

Il momento più drammatico della sua parabola politica coincise con il delitto Matteotti nel giugno 1924. Coinvolto dalle prime indagini nel sequestro del parlamentare socialista, Rossi si dimise da tutte le cariche il 16 giugno e si diede alla latitanza, per poi costituirsi il 22 giugno. Il 27 dicembre 1924, Il Mondo, diretto da Giovanni Amendola, pubblicò il suo memoriale difensivo, nel quale accusava direttamente Mussolini per l'omicidio di Matteotti: "Tutto quanto è successo è avvenuto sempre per la volontà diretta o per la complicità del Duce". 

L'esilio, il carcere, gli ultimi anni

Dopo essere stato prosciolto in istruttoria e liberato nel dicembre 1925, Rossi si rifugiò in Francia nel febbraio 1926, perdendo la cittadinanza italiana. Arrestato con un tranello a Campione d'Italia nel 1928, fu condannato a 30 anni di carcere dal Tribunale Speciale. Scontò 11 anni di prigione prima di essere inviato al confino a Ponza fino al 1942. Nel dopoguerra, dopo varie vicissitudini giudiziarie, tra cui un'assoluzione per insufficienza di prove nel processo-bis del delitto Matteotti nel 1947, Rossi tornò al giornalismo e si dedicò alla scrittura di opere memorialistiche. Morì a Roma il 9 agosto 1967, all'età di 79 anni.

La rappresentazione nella serie "M. Il figlio del secolo"

Francesco Russo porta sullo schermo la complessa figura di Cesare Rossi, catturando la trasformazione di un uomo che passò dall'adesione totale al potere fascista, fino al drammatico momento della sua rottura con Benito Mussolini La serie Sky, basata sul romanzo di Antonio Scurati, offre uno sguardo approfondito su questa figura chiave del ventennio fascista.

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