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La rinascita di Giorgio Montanini dopo 45 giorni di coma: “Prima c’era sempre qualcosa da bere”

Dopo che la vita gli ha imposto un lungo stop dovuti ai 45 giorni in coma per una polmoniti, Giorgio Montanini si rimette in gioco: “Adesso trovo tutto più leggero e vivo molto meglio, mi faccio scivolare addosso la pesantezza di certi momenti”.
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Giorgio Montanini, attore (indimenticabile le sue performance prima in I predatori, poi in Enea, entrambi sotto la direzione di Pietro Castellitto) e stand up comedian, si rimette in gioco con lo spettacolo "C'è sempre qualcosa da bere". Si rimette in gioco perché la vita gli ha imposto un lungo stop: 45 giorni di coma per una polmonite virale e poi il lento recupero: "La vita mi ha messo in angolo e mi ha dato molti schiaffi. Sono sceso dal piedistallo, lo ammetto con molta sincerità. Adesso trovo tutto più leggero e vivo molto meglio, mi faccio scivolare addosso la pesantezza di certi momenti. Ho anche perso 35 chili: diciamo che ho abbandonato certi vizi e ne ho presi altri, tipo quello del fitness". 

"C'era sempre qualcosa da bere a tutte le ore"

Lo spettacolo si chiama "C'è sempre qualcosa da bere" perché appunto "a qualunque ora, in un locale o in un albergo, c'era sempre qualcosa da bere, sempre l'occasione per non chiudere mai occhio". 

Almeno un terzo dello spettacolo racconta la mia vicenda personale. Nella satira, ne sono convinto, per arrivare all’universale bisogna partire dal particolare, da sé stessi. Poi, da questa posizione, si possono anche lanciare invettive contro la società, prima però bisogna pagare un prezzo. Altrimenti si diventa dei guru e non dei comici e non si è più credibili. Io parto dalle mie debolezze e dalle mie esperienze negative, poi lo spettacolo prende il volo e allarga lo sguardo: ci sono la violenza sulle donne, la guerra, l’ambientalismo.

Giorgio Montanini contro il politicamente corretto

Giorgio Montanini, sempre sbattuto fuori sia dalla Rai che da Mediaset per i suoi monologhi acidi, ragiona anche sul politicamente corretto: "Naturalmente non mi piace, è un concetto che appiattisce tutto, che banalizza qualsiasi ragionamento. È una gabbia dentro la quale non mi piace per nulla stare". Non ha perso "l'umilità":

Diciamolo francamente, non ho tanti rivali: perché se mi chiedi di avvitare una lampadina non lo so fare, ma sulla comicità…non scherziamo. Posso dire con sicurezza di essere stato io a far conoscere la stand-up comedy in Italia. Qui eravamo ancora fermi al cabaret anni Ottanta con “Drive In” e poi “Zelig”.

La morte di Berlusconi: "Trent'anni ad aspettare questo momento e stavo dormendo"

È già celebre una battuta dal suo show nella quale prova a spiegare il disagio di essere in coma per 45 giorni. Durante quel periodo, infatti, sono successe molte cose tra cui la morte di Silvio Berlusconi: "Quando ti svegli non sai che sono passati due mesi. E quello che mi ha sconvolto di più è stato scoprire che è morto Berlusconi. Trent'anni stavo aspettando questo momento e stavo dormendo?". 

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