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La Rai risponde a Franco Di Mare: “Non sapevamo nulla, pronti a fare tutto il possibile per lui”

Il racconto drammatico di Franco Di Mare e le sue accuse pesanti alla Rai hanno portato alla reazione dei vertici dell’azienda. Attraverso un comunicato congiunto, Sergio e Rossi specificano di aver appreso ieri la notizia e si dicono disponibili a fare di tutto per aiutarlo.
A cura di Andrea Parrella
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Il racconto drammatico di Franco Di Mare, il giornalista che ha parlato a Che Tempo Che Fa delle sue condizioni di salute precarie a causa di un tumore, hanno colpito l'opinione pubblica. Di Mare, per anni storico volto Rai, ha raccontato a Fabio Fazio quello che gli è accaduto negli ultimi anni in cui era rimasto sostanzialmente in silenzio, indirizzando dure accuse proprio alla Rai e ai suoi dirigenti per essersi dileguati davanti alle sue richieste.

Il commento Rai alle parole di Franco Di Mare

Nel pomeriggio è quindi arrivata una nota congiunta dell'amministratore delegato Roberto Sergio e del direttore generale Giampaolo Rossi, in cui i due specificano di essere "venuti a conoscenza solo ieri sera della drammatica vicenda di Franco Di Mare, al quale esprimono tutta la propria vicinanza umana e assicurano la loro disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto".

L'attacco alla Rai: "Si sono dileguati, un atteggiamento ripugnante"

Durissime le parole di Franco Di Mare nei confronti della sua azienda, non dell'attuale dirigenza nello specifico ma anche in relazione ai predecessori. Alla fine dell'intervista Fazio gli aveva chiesto di un passaggio finale del suo libro, in cui Di Mare racconta di essersi sentito abbandonato dopo aver appreso la malattia. Il riferimento è proprio all'azienda, cui Di Mare ha chiesto lo stato di servizio che certifica tutti i ruoli e gli spostamenti nella sua carriera, così da potere improntare una possibile ricostruzione della propria vicenda clinica. Queste le sue parole: "Tutta la Rai si è dileguata dopo la mia malattia. Tutti i dirigenti, non questi, ma anche quelli precedenti. Io chiedevo alla Rai di sapere l'elenco dei posti dove fossi stato per chiedere alle associazioni di categoria cosa potessi fare. Sono spariti tutti. Se io sono arrivato a capire che possano esistere ragioni di tipo legale e sindacale, ma quello che capisco meno pè l'assenza sul piano legale e umano. Queste persone sono sparite, si sono negate al telefono, non rispondevano più a me che pure ero un dirigente. Una cosa per cui trovo un solo aggettivo: ripugnante". 

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