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Opinioni

La Nadia di Eleonora Giorgi in Borotalco è la donna che ha insegnato all’Italia a sognare e non sprecare la vita

Icona assoluta del cinema italiano, Eleonora Giorgi nell’ultimo anno è diventata molto di più. Come la sua Nadia di Borotalco, ci ha insegnato a sognare in grande e a non sprecare un solo attimo. Per un’esistenza così, si può solo ringraziare.
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"Sprechiamo il nostro tempo dietro gelosie, ansie inutili e frustrazioni". Quello che ci ha lasciato Eleonora Giorgi nell'ultima parte del suo percorso terreno è un manifesto di vita, un esempio dello stare del mondo. L'attrice se ne è andata a 71 anni, ma se la sua voce si è spenta, la sua immagine continuerà a essere viva ed enorme nell'immaginario italiano. Se ne va una bellezza che ha saputo attraversare il tempo cinematografico e i suoi generi, dall'erotismo grottesco di Pasquale Festa Campanile alla commedia di Castellano e Pipolo al drammatico di Montaldo fino ai film che l'hanno imposta negli anni '80 come un volto nazional-popolare, sempre in coppia con un interprete maschile: Borotalco e Compagni di scuola di Carlo Verdone, Mia moglie è una strega e Mani di fata con Renato Pozzetto, Mani di velluto e Grand Hotel Excelsior con Adriano Celentano.

Gli esordi e l'affermazione nel cinema d'autore erotico-grottesco

La sua bellezza era eterea, non banale. Occhi azzurri grandi come due fanali. Gli esordi furono inevitabilmente caratterizzati da lavori che mettevano in luce quest'aspetto. "Appassionata" di Gianluigi Calderone (è il 1974) è un film controverso, censurato all'epoca per le sue tematiche morbose e familiari, che la mette in luce e le permette di attestarsi in anni di profonda trasformazione sociale. L'Italia cambiava, lei diventava l'immagine femminile di quel cambiamento. Arrivano film cult come "Il bacio" di Mario Lanfranchi, "Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno" di Luciano Salce, "La sbandata" con Domenico Modugno di Salvatore Samperi e "Conviene bene far l'amore", capolavoro di Pasquale Festa Campanile. Prima della fine degli anni settanta, ha modo di dimostrare anche la sua versatilità in ruoli drammatici come "L'Agnese va a morire" di Giuliano Montaldo e "Dimenticare Venezia" accanto a Mariangela Melato.

Eleonora Giorgi nel 1977
Eleonora Giorgi nel 1977

La Nadia di Borotalco e il sodalizio con Carlo Verdone

Arrivano gli anni ottanta e l'incontro con Carlo Verdone segna una svolta per la carriera di Eleonora Giorgi. La Nadia di Borotalco è un'icona del cinema italiano: la donna dolce e sognatrice, disillusa e spensierata come gli anni che stavano per entrare nel vivo. L'incontro con Manuel Fantoni, l'alter ego dell'impacciato Sergio intepretato da Carlo Verdone, è la rappresentazione plastica del rapporto tra due insicurezze: quella di Sergio, ben disposta a vivere una grande bugia, quella di Nadia, che sogna in grande ma non sa guardare al piccolo. Spogliati da ogni maschera, Nadia e Sergio sono due solitudini che si completano e insieme sono destinati alla bellezza. Per quel ruolo, la Giorgi vinse meritatamente il David di Donatello. Con Carlo Verdone ritornerà a lavorare in Compagni di scuola, sette anni più tardi, ma non sarà la stessa cosa. La Nadia di Borotalco resta il prime del loro sodalizio. Quello che hanno fatto insieme sarà ricordato per sempre.

Eleonora Giorgi e Carlo Verdone in Borotalco
Eleonora Giorgi e Carlo Verdone in Borotalco

La lezione di Eleonora Giorgi

Il cinema italiano ha avuto la fortuna di incontrare un talento luminoso, ma nell'ultimo anno, Eleonora Giorgi è diventata molto di più: è stata un esempio di dignità e coraggio. Con il sorriso sulle labbra ha affrontato la sfida più dura, riuscendo a trasformare il momento più buio in una lezione di vita per tutti. Come la Nadia di Borotalco ci ha insegnato a sognare in grande e a non sprecare un solo attimo. Per un'esistenza così, si può solo ringraziare.

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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