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La forza di Michele Foresta, il Mago Forest che conquista tutti con la sua unicità

Michele Foresta, 62 anni portati benissimo e una qualità su tutte: quella di saper condividere un palco, dote rara per un conduttore. E non è l’unica. In tv da quasi quarant’anni, è riuscito a conquistare un pubblico intergenerazionale con la sua unicità.
A cura di Eleonora D'Amore
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Michele Foresta di anni ne ha 62, portati benissimo. È il conduttore che ha messo d'accordo tutti, da Renzo Arbore a Fedez. Come? Semplicemente con la sua unicità. Allievo della scuola di  Maurizio Nichetti, formatosi al fianco di Nino Frassica, prima a Indietro tutta poi in programmi di successo come Grazie Mille, Acqua calda, La grande sfida e I cervelloni, Mago Forest non si è mai confuso nella fucina di aspiranti cabarettisti che ambivano a sfondare nella tv degli anni '80. Men che meno in quella dei successivi '90.

Zelig è diventato il suo regno sull'ammiraglia Mediaset, ma i vari Mai dire lo hanno consacrato al timone delle produzioni della Gialappa's band. Mago Forest sa giocare sulla singola performance quando a presentarlo è Claudio Bisio, ma sa prendersi la scena quando si richiede sia lui il conduttore in prima. Le sue magie rispecchiano quelle che ha saputo creare con un pubblico intergenerazionale, sedimentando nel tubo catodico e trovando nuove strade nei linguaggi delle piattaforme.

Non c'è produzione che al momento non ambisca ad averlo, bravo com'è a saltare da Rai 3 a Prime Video passando per Tv8 senza mostrare alcuna forma di cedimento. Fabio Fazio è pazzo di lui, Federico Lucia non vede l'ora di schierarlo in campo come kryptonite per gli altri comici, con i Gialappi, va detto, ha un ascendente consolidato. La sua comicità è surreale, si detona con discorsi nonsense, improbabili giochi di parole e di prestigio, la capacità di irridere ma mai offendere, di stendere chiunque con grande intelligenza. Forest può permettersi di strafare, debordare, mostrarsi con le chiappe al vento o con una striminzita tutina in finta fibra muscolare e convincere già solo con l'immagine. Presenza scenica e tempi comici istantanei, che non necessitano di rifiniture né di repentini cambi di rotta, restano immutati nel tempo proprio perché perfetti così. Nessuno gli ha mai chiesto di ‘reinventarsi' perché non si è mai sentito il bisogno di vederlo altro da sé. L'evoluzione nella scrittura dei testi è stata fisiologica, meno quello che lo avrebbe portato lontano da un mazzo di carte truccato.

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Mago Forest ha anche una dote rara: quella di saper condividere un palco. In questa ultima esperienza televisiva nel Gialappa Show, nessuna delle co-conduttrici al suo fianco è sparita come in uno dei suoi numeri di magia. Ognuna ha avuto uno spazio vitale che ha integrato quello del conduttore, risolto e consapevole di avere già una sua centralità. In molti casi non basta nemmeno quello, eppure con lui abbiamo visto che è possibile. Accade forse quando si sale sul palco di uno show corale con l'interesse di non disperdere nemmeno una delle voci, sapendo riconoscere la forza del singolo nell'insieme.

Michele Foresta funziona perché sa rendersi funzionale a un lavoro di gruppo, nel quale puntualmente è emerso come unicum della comicità. Inutile affannarsi nell'analisi del suo successo, più semplice che la parola talento sintetizzi la verbosità che ne deriverebbe.

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Casertana di origine, napoletana di adozione. Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università L'Orientale di Napoli, sono Caposervizio dell'area spettacolo a Fanpage.it dal 2010, anno in cui il giornale è nato. Cinefila e appassionata di tv, nel tempo libero mi alleno a supportare un cognome impegnativo. 
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