La controfigura di Harrison Ford si dà fuoco durante una manifestazione di sciopero degli attori
Si chiama Mike Massa ed è stato lo stuntman che ha lavorato come controfigura di Harrison Ford nell'ultimo "Indiana Jones e il quadrante del destino". È salito sul palco nella giornata di proteste e di sciopero a oltranza della Screen Actors Guild -American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA), i sindacati di Hollywood, e si è dato fuoco – in maniera professionale e controllata – in segno di protesta. Nel video, Mike Massa cammina sul palco avanti e indietro, alza il pugno al cielo mentre prende fuoco.
La protesta
Mike Massa ha condiviso il filmato in un post su Instagram congiunto con la collega, un'altra stuntman, Elena Sanchez. Il loro gesto plateale è stato fatto contro tutti i produttori di Hollywood e contro l'Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), in una didascalia. "Siamo stanchi di essere bruciati dall'AMPTP", si legge nel loro messaggio. Applausi e sostegno da tutti gli artisti e i dipendenti presenti. Anche via social, scrivono che questa dimostrazione serve a far capire che "è meglio essere bruciati per davvero piuttosto che essere bruciati metaforicamente dagli studi". E ancora: "Sei in fiamme, fratello!".
Lo sciopero
Gli attori e i performer, con tutte le maestranze, di Hollywood sono in sciopero dal 13 luglio per ottenere maggiori tutele, salari più eque e soprattutto allontanare la minaccia dell'intelligenza artificiale sul lavoro dell'attore. Questo sciopero ha avuto come effetto immediato la sospensione di tutte le attività delle produzioni. La presidente del SAG-AFTR, Fran Drescher, ha annunciato così l'inizio dello sciopero a tempo indeterminato: "Questo è un momento della storia, un momento di verità: se non teniamo duro ora, saremo tutti nei guai. Stiamo tutti rischiando di essere sostituiti da macchine e grandi imprese". Tra quelli che hanno sostenuto la protesta anche Dwayne Johnson che avrebbe donato un importo a "sette cifre" al sindacato in segno di aiuto e rispetto nei confronti di tutti gli artisti e i lavoratori che saranno maggiormente colpiti durante gli scioperi.