Kim Rossi Stuart: “Dare la vita per se stessi è un grosso inganno, la famiglia viene prima”
Kim Rossi Stuart sta promuovendo il suo terzo film da regista, "Brado". Un film a metà tra il western e il family drama che al centro tiene il rapporto tra un padre e un figlio. A "Donna Moderna" l'attore, che è stato uno storico sex symbol degli anni '90 e che ancora oggi è molto amato dal pubblico femminile, sebbene le donne nel suo film appaiono un universo molto distante: "C’è il recupero di un femminile accogliente, incarnato da Viola Sofia Betti che fa Anna, che dà vita a un modello di donna capace di guarire le ferite degli altri. La donna è il fondamentale crocevia nel rapporto tra il padre e il figlio e nell’esperienza di un uomo. Con lei, Saul e gli altri ragazzi, Federica Pocaterra e Alma Noce, si è creato un gruppetto commovente. Creature meravigliose che mi sono state vicino, mi hanno aiutato… È stato un film difficilissimo. E sull'anima da regista: "Credo che anche nei registi più onirici ci sia una certa crudezza nel mettere in scena sentimenti e pensieri. Una cosa che va al di là dello stile. Io sono profondamente legato alla verità, sin da attore".
Le parole di Kim Rossi Stuart
Le connessioni tra i tre film di Kim Rossi Stuart da regista – "Anche libero va bene" (2006), "Tommaso" (2016) e "Brado" (2022) – sono sul tema dell'emancipazione e della liberazione dai vincoli genitoriali.
Credo sia uno dei temi più importanti dell’esistenza umana, sicuramente della mia. Però, al di là di questo, per presentare Brado direi che è un film su una impresa sportiva. Un classico film di genere, un po’ americano. I maestri? Michele Placido mi ha insegnato il contrario: a equilibrare le cose, a relativizzarle, a capire che farsi inghiottire dal lavoro non è una cosa sana. Questo per chi vive il set con eccessiva tensione diventa un segreto fondamentale. Gianni Amelio, invece, è uno che si fa assorbire completamente, non dorme la notte perché la passa scrivendo quello che deve fare il giorno dopo. Da lui ho imparato tante cose: il rigore della macchina da presa, che si deve muovere soltanto per un motivo.
Padre di tre figli, il rapporto con loro
Kim Rossi Stuart ha tre figli: "Ettore ne ha 11, Ian 3, Leah 8 mesi". Con la più piccola, rivela, "é un brodo di giuggiole". La famiglia è un punto fermo: "Oggi posso dire che, essendo nel pieno dell’educazione dei miei figli, la regola a cui comincio a sentirmi affezionato è che la cosa più preziosa che esiste, da difendere, è proprio la famiglia. Dare la vita per un mestiere, per il culto di se stessi, per il desiderio di affermazione è un grosso inganno, un pozzo senza fine perché non sarai mai soddisfatto". Come è noto, l'attore è anche legato al credo cristiano: "Quello che mi affascina molto è l’aspetto teologico, cioè i significati che sono dietro alla Bibbia e ai suoi vari passi. C’è una sapienza che proprio non potevo immaginare" ha spiegato in una precedente intervista al Corriere della Sera.