Kasia Smutniak stizzita da Gramellini: “Il patriarcato esiste? È evidente, domanda che non ha più senso”
Kasia Smutniak risponde stizzita alla domanda di Massimo Gramellini sul patriarcato nel corso dell'ultima puntata del programma In altre parole su La7. "Secondo te siamo ancora in un sistema patriarcale o in un sistema in cui il maschio agisce con violenza alla perdita della sua supremazia?", chiede il giornalista, al quale arriva la piccata risposta: “Non ha senso chiedersi se esiste, è chiaro che esiste, non ho capito la domanda, siamo nel 2023, facciamo altre domande, cerchiamo di capire come risolverle”.
"Mi aspetto un mea culpa collettivo degli uomini"
E continua, durissima: “Bisogna partire da un mea culpa collettivo, di voi maschietti. Figli, padri, uomini. Io non posso proprio pensare che siamo nel 2023 e ci stiamo chiedendo del senso della parola patriarcato, se esiste o se non esiste. Noi questi discorsi li abbiamo già fatti, li abbiamo fatti all’interno di relazioni familiari tra donne che si tramandano il sapere, tra le amiche e poi non conosco una donna, me compresa, che non ha subito subito delle violenze, fisiche, psicologiche, economiche di qualsiasi tipo. Non conosco una donna che conosce una donna che non le ha subite”.
Il 25 novembre dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin
Sono giorni che l'attrice si sta spendendo sui social per denunciare a gran voce l'urgenza di attivarsi per trovare soluzioni, per non limitarsi solo a guardarlo il problema. Un problema enorme, invalidante per la questione di genere, che fatica a cedere il spazio ad una parità a quanto pare ancora lontana. Dopo l'ultimo femminicidio, quello di Giulia Cecchettin uccisa dal suo fidanzato Filippo Turetta, in queste ore tornato in Italia per affrontare la sua condanna per omicidio, tantissimi volti dello spettacolo hanno deciso di non rimanere in silenzio.
E nemmeno fermi. La stessa Kasia Smutniak è scesa in piazza ieri a Firenze per manifestare contro la violenza sulle donne nella giornata del 25 novembre. Per dire basta alla violenza di genere in ogni sua forma e reclamare il diritto a un'esistenza senza paura.
L'intervento alla Casa per le donne maltrattate
Lo aveva inserito in un discorso più ampio qualche giorno prima durante un intervento ad un evento della CADMI – La Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano, primo Centro Antiviolenza nato in Italia nel 1986. "Mi aspetto da parte degli uomini una presa di coscienza collettiva", aveva dichiarato a gran voce sul palco, "Pretendo, dagli uomini, un’analisi profonda di cosa vuol dire essere uomo, di cosa vuol dire amare, di cosa vuol dire essere compagno, marito, padre, essere in controllo, sentire di perdere il controllo, avere paura, avere dei dubbi, sentirsi non amati, non capiti, derisi. Francamente, noi donne lo abbiamo già fatto, da tempo. Lo abbiamo già fatto, parlando apertamente, parlando con le amiche, esponendo le nostre paure e debolezze, dubbi e dolori".
Ora tocca a voi.