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Kasia Smutniak: “Non voglio più fare l’attrice. Dopo la morte di Pietro Taricone è stato difficile rimanere in Italia”

Dopo oltre 20 anni sulle scene, Kasia Smutniak ha annunciato il suo ritiro dal mondo del cinema: “Non voglio più fare l’attrice”. Sulla morte di Pietro Taricone: “Mi hanno chiesto tutti di parlarne e non l’ho mai fatto. Quando è successo, la cosa più difficile è stata rimanere qui, in Italia”. E sulla figlia Sophie Taricone: “Somiglia a sé stessa. Sono molto fiera di lei”.
A cura di Elisabetta Murina
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Kasia Smutinak si allontana del mondo del cinema. In un'intervista a La Stampa, l'attrice (da poco anche regista del documentario Mur) ha annunciato il suo ritiro dalle scene: "Non voglio più fare l'attrice e penso sia la decisione più punk che ho preso". Diverse le motivazioni che l'hanno portata verso questa svolta inaspettata della sua carriera, a cui nessuno ha inizialmente creduto.

La decisione di Kasia Smutniak

Dopo 20 anni sulle scene come attrice, Kasia Smutniak ha deciso di mettere un punto alla sua carriera. "Non voglio più fare l'attrice e penso sia la decisione più punk che ho preso anche perché l'ho maturata in un momento bellissimo della mia carriera", ha spiegato a proposito della decisione presa. Il motivo riguarda  il fatto di essersi conto come la realtà che la circonda sia più interessante dei personaggi che si trova a portare sul set: "Da più di vent'anni racconto storie e ho creduto davvero, ogni volta, che valesse la pena raccontarle. A un certo punto la realtà che mi circondava, le persone che incontravo, le loro vicende, mi sembravano più interessanti di quelle che mi capitava di interpretare. Mi sono chiesta, ma cosa sto raccontando? Ho deciso di fermarmi per seguire un puro istinto". Inizialmente nessuno ha creduto alla sua decisione, tanto da pensare che fosse qualcosa di passeggero: "Dopo l'ho detto alla mia agente, all'ufficio stampa, a chi lavora con me. Non credo che l'abbiano capito tutti. Probabilmente pensano sia una cosa passeggera". 

La morte di Pietro Taricone: "Non ho mai voluto parlarne"

Della morte di Pietro Taricone sono passati 14 anni. Era il 29 giugno 2010 quando si schiantò al suolo durante un lancio nei pressi dell'aviosuperficie Alvaro Leonardi di Terni per un errore di calcolo nella manovra di atterraggio col paracadute. Fu ricoverato in condizioni critiche all'ospedale Santa Maria di Terni a causa di un arresto cardiaco causato da un'aritmia, fratture multiple e di un'emorragia interna, che lo portarono al decesso dopo un intervento d'urgenza durato ore. "Mi hanno chiesto tutti di parlarne e non l’ho mai fatto" ha spiegato Kasia Smutniak, "quando è successo, la cosa più difficile è stata rimanere qui, in Italia. Sarebbe stato più facile tornare nel mio Paese".

Kasia Smutniak e Sophie Taricone
Kasia Smutniak e Sophie Taricone

A chi somiglia Sophie, a lei o a suo padre Pietro? "Sophie somiglia a sé stessa. Sono molto fiera di lei, ha un’identità autonoma che è interessante osservare, mi sembra molto più forte di quanto non fossi io alla sua età. A vent’anni io ero in balia delle onde".

La carriera nel mondo del cinema di Kasia Smutniak

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Dopo un passato da modella, Smutniak si avvicina al mondo del cinema debuttando sul grande schermo con il film Al Momento Giusto (2000), diretto da Giorgio Panariello. Nel 2003 recita poi in Radio West, sul cui set conosce il futuro compagno Pietro Taricone. Tra le sue interpretazioni si ricordano poi diversi altri film dei primi anni Duemila, come Ora e per sempre, 13 a tavola e Nelle tue mani (che le è valso il Globo d'Oro come miglior attrice rivelazione dell'anno). E ancora Tutta Colpa di Giuda, From Paris With Love, Benvenuto Presidente con Claudi Bisio. Nel 2014 partecipa anche al Festival di Sanremo e, qualche settimana più tardi torna nelle sale con Allacciate le cinture di Ferzan Ozpeteck, per il quale vince il Nastro d'argento come miglior attrice protagonista. Infine si fa apprezzare dal pubblico anche in Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese e Made in Italy diretto da Luciano Ligabue.

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