Karla Sofía Gascón esclusa da Netflix dalla campagna per gli Oscar 2025 per Emilia Pérez
Questa settimana, Karla Sofía Gascón, candidata all'Oscar come migliore attrice per Emilia Pérez, a sua volta candidato come miglior film, sarebbe dovuta volare dalla sua casa spagnola a Los Angeles per un'intensa settimana promozionale per i premi assegnati dall'Academy. Hollywood Report riferisce che Netflix avrebbe deciso diversamente a causa dei post razzisti emersi successivamente le nomination.
Gli eventi che Karla Sofía Gascón salterà
Giovedì 6 febbraio avrebbe dovuto sedersi con il suo sceneggiatore e regista, Jacques Audiard , e le sue co-star, Selena Gomez e Zoe Saldaña , al pranzo degli AFI Awards (American Film Institute) al Four Seasons di Beverly Hills. La sera di venerdì 7 febbraio, lei e i suoi colleghi si sarebbero riuniti per la cerimonia dei Critics Choice Awards a un tavolo del Barker Hangar di Santa Monica, un enorme spazio ambito da tutti i protagonisti del cinema mondiale. E poi domenica 9 febbraio avrebbe dovuto essere a Santa Barbara come una dei nove vincitori del Virtuoso Award di quest'anno.
I post razzisti su X e la decisione di Netflix
Tutto questo a causa dei commenti sul suo profilo X, portatori di una violenta shitstorm contro Gascón, che ha risposto senza consultarsi o coordinarsi con Netflix, che detiene i diritti di distribuzione di Emilia Pérez negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. Hollywood Reporter scrive: "Si dice che ci siano forti tensioni tra Gascón e Netflix, che ha investito milioni nella corsa del film ai Premi Oscar. Stava andando tutto bene fino al 23 gennaio, quando il film ha ricevuto ben 13 nomination agli Oscar, a un passo dal record assoluto. Ma ora, nel momento più inopportuno, è in terapia intensiva a causa delle rivelazioni su Gascón".
I tweet in questione risalgono i al 2016, ma ce n'erano anche di più recenti relativi alla vicenda di George Floyd. Nei primi post, l'attrice denigrava l'abbigliamento, la lingua e la cultura musulmani che vivevano in Spagna, suggerendo anche che una soluzione fosse quella di vietare l'Islam. Nel 2020 invece si espresse sulla tragica vicenda di George Floyd, ucciso da un agente bianco di Minneapolis, scatenando proteste contro la violenza della polizia americana, e in quell'occasione scrisse che Floyd era "un tossicodipendente di cui pochissime persone si sono mai preoccupate".
Il sostegno a Zoe Saldaña come miglior attrice non protagonista
Ora si dice l'attrice e Netflix comunichino solo tramite l'agente di Gascón, Jeremy Barber di UTA. E, a quanto si evincerebbe, Netflix non avrebbe grande interesse a fornire le solite cortesie concesse a un candidato agli Oscar, come spostamenti e sistemazione in hotel, per agevolare la sua presenza ai restanti incontri della stagione dei premi. Gascón potrebbe ancora partecipare alle premiazioni più vicine a casa, come i Goya Awards, la versione spagnola degli Oscar, che si terranno sabato.
Nel frattempo, con l'ultimo turno di votazioni per gli Oscar che inizierà martedì 11 febbraio, Netflix sta chiaramente compiendo degli sforzi per cercare di sostenere le altre candidate di Emilia Pérez , tra cui in particolar modo la candidata favorita come migliore attrice non protagonista Zoe Saldaña.