Justin Baldoni travolto dalle accuse di molestie di Blake Lively, perde un premio e crolla il suo podcast
Dopo la denuncia per molestie sessuali che Blake Lively ha presentato contro Justin Baldoni, regista e co-protagonista del film It Ends With Us, all'attore è stato revocato un premio assegnatogli per il suo impegno nella tutela delle donne. Inoltre, Liz Plank, la giornalista che conduceva col regista un famoso podcast, The Man Enough, ha deciso di lasciare il progetto. L'avvocato di Baldoni, intanto, ha replicato alle accuse dicendo che, anche i messaggi trapelati in questi giorni, siano stati estrapolati acriticamente, senza considerare il contesto.
Revocato il premio "alleato delle donne" a Justin Baldoni
Lo scorso 9 dicembre, l'associazione Vital Voices aveva assegnato il Voices of Solidarity Award, a Justin Baldoni in quanto "alleato delle donne"; premio che è stato revocato dopo le accuse rivolte all'attore da Blake Lively, come riportato su Independent. Il riconoscimento premiava "uomini straordinari che hanno dimostrato coraggio e compassione nel difendere le donne e le ragazze", ragion per cui l'associazione ha ritenuto opportuno alla luce della denuncia, fare un passo indietro e annullare la premiazione, per sostenere l'attrice che sul set ha dichiarato di aver provato "dolore, paura, trauma ed estrema ansia" a causa dei comportamenti adottati dal suo co-protagonista.
La replica dell'avvocato di Justin Baldoni
Nel frattempo Freedman, l'avvocato di Baldoni, ha affermato che i messaggi venuti alla luce in questi giorni, a seguito delle accuse di Lively, siano stati estrapolati in forma acritica, senza considerare il contesto in cui certi concetti fossero stati espressi. Inoltre, afferma che i suddetti messaggi siano "trapelati", confutando la tesi che l'attrice li abbia ottenuti attraverso una citazione in giudizio. Tra le accuse rivolte da Lively al regista c'era anche quella di aver avviato una campagna di "distruzione della sua immagine" e anche in merito alla questione, Freedman si è espresso in maniera chiara dicendo:
La TAG PR ha operato come qualsiasi altra società di gestione delle crisi, quando viene assunta da un cliente che subisce minacce da parte di due persone estremamente potenti con risorse illimitate. La pianificazione standard degli scenari elaborata da TAG PR si è rivelata inutile, poiché il pubblico ha trovato sgradevoli le azioni, le interviste e il marketing di Lively durante il tour promozionale, e ha reagito in modo naturale a ciò che i media stessi hanno ripreso.
Secondo l'avvocato, quindi, sarebbero state le stesse dichiarazioni dell'attrice ad alimentare un clima di tensione attorno alla promozione del film e a sostenere quella che, lei stessa, ha definito come una campagna negativa nei suoi confronti. Intanto Blake Lively al New York Times ha rilasciato una dichiarazione, nella quale spiegava le ragioni che l'hanno portata a denunciare:
Spero che la mia azione legale contribuisca a svelare queste sinistre tattiche di ritorsione volte a danneggiare le persone che denunciano comportamenti scorretti e contribuisca a proteggere coloro che potrebbero essere presi di mira.
La giornalista Liz Plank lascia il podcast condotto con Baldoni
Nella giornata di lunedì 23 dicembre, la giornalista Liz Plank, co-conduttrice del podcast The Man Enough con Justin Baldoni, dopo la denuncia di Blake Lively ha deciso si lasciare il podcast, spiegando le sue ragioni con un post su Instagram. Nel lungo intervento riportato sul suo profilo, si legge:
Vi scrivo oggi per farvi sapere che ho chiesto ai miei rappresentanti di informare Wayfarer che non sarò più il co-conduttore del podcast The Man Enough. Grazie per avermi affidato i vostri cuori e le vostre storie, per aver tenuto spazio per i miei e per aver reso questo show quello che è stato. Mi mancherete tanto, voi ascoltatori. Amo ciò che questa comunità ha creato insieme con ogni fibra del mio essere, e questo è merito vostro.
Il podcast, lanciato nel 2019 da Baldoni, insieme a Plank e Jamey Heath, CEO di Wayfarer Studios e produttore di It Ends With Us, era incentrato sul riconoscimento di messaggi di mascolinità tossica non solo nelle relazioni, ma anche nell'ambiente di lavoro e nella quotidianità, promuovendo invece messaggi di consapevolezza e rispetto nei confronti delle donne. Plank, quindi, che ha sempre creduto in questi valori, continua il suo post scrivendo:
Mentre questo capitolo si chiude per me, resto fedele ai valori che abbiamo costruito insieme. Grazie per essere qui, per aver avuto fiducia in me e per essere stati al mio fianco negli ultimi quattro anni. Meritiamo tutti di meglio e so che insieme possiamo crearlo. Presto avrò altro da condividere mentre continuo a elaborare tutto ciò che è successo. Nel frattempo, continuerò a supportare chiunque denunci l'ingiustizia e ritenga responsabili le persone che si frappongono sul loro cammino.
La solidarietà per Blake Lively
Intanto, subito dopo la notizia delle accuse di molestie, non sono mancate manifestazioni di solidarietà nei confronti dell'attrice. Brandon Sklenar, attore che in It End With Us interpretava un amore adolescenziale della protagonista, ha immediatamente condiviso la notizia sui suoi canali social, scrivendo "Per l'amor di Dio leggete qui" e con un cuore in segno di vicinanza per la collega. Anche Sony Pictures, casa di produzione del film, ha manifestato il suo appoggio all'attrice:
Abbiamo già espresso il nostro sostegno a Blake in relazione al suo lavoro sul e per il film. Ribadiamo pienamente e fermamente tale sostegno oggi. Inoltre, condanniamo fermamente qualsiasi attacco alla sua reputazione. Tali attacchi non hanno posto nella nostra attività o in una società civile.
A seguire, anche il SAG-AFTRA, sindacato degli attori di cinema e tv più importante d'America, ha sostenuto pubblicamente la causa di Lively, ribadendo quanto il suo sia stato un atto di coraggio:
Si tratta di accuse allarmanti e preoccupanti. I dipendenti hanno tutto il diritto di sollevare questioni di preoccupazione o di sporgere denuncia. Le ritorsioni per aver segnalato cattiva condotta o comportamento inappropriato sono illegali e sbagliate. Applaudiamo il coraggio di Blake Lively nel parlare apertamente di questioni di ritorsioni e molestie e per la sua richiesta di avere un coordinatore dell'intimità per tutte le scene con nudità o contenuti sessuali. Questo è un passo importante che aiuta a garantire un set sicuro.