Jody contro Linus, Claudio Cecchetto: “Linus l’ho assunto io, non so perché ce l’ha con me”
Il botta e risposta a distanza tra Linus e Jody Cecchetto finisce per investire in pieno lo stesso Claudio Cecchetto che, dopo le parole rilasciate a Fanpage.it, replica sulle pagine del Corriere della Sera: "Le parole di Jody non sono una difesa d’ufficio: quando ho letto quello che ha scritto sono stato fiero e orgoglioso di essere suo padre".
Le parole di Claudio Cecchetto
Claudio Cecchetto rivela al quotidiano di via Solferino di essere orgoglioso di suo figlio, poi rilancia su Linus: "L'ho assunto io, era un mio dipendente". E ancora: "Non so perché ce l'ha con me, chiedetelo a lui".
A tutti i genitori auguro di avere un figlio come il mio. Le parole di Jody non sono una difesa d’ufficio: quando ho letto quello che ha scritto sono stato fiero e orgoglioso di essere suo padre. Lui crede per davvero a quello che dice. E immagino che qualche genitore, in qualche modo, mi abbia invidiato. Se i miei figli, perché anche Leonardo è in gamba esattamente come Jody, sono cresciuti bene dico anche che il merito maggiore è di Mapi Danna, mia moglie, la loro madre.
"Linus l'ho assunto io e lo sottolineo"
Claudio Cecchetto racconta di aver assunto Linus nel 1984: "L’ho assunto io e lo sottolineo. Linus era un mio dipendente. Nel 1995 arrivò il Gruppo L’Espresso con Carlo De Benedetti. Di fatto erano i miei antagonisti. Quando acquisirono al 50% la Radio, cominciarono a cambiare le regole del gioco. La mia mission era duplice, guidare la radio numero uno in Italia da una parte, scoprire e lanciare talenti dall’altra, ma nel complesso era di matrice artistica". Poi, la frattura:
Quella dell’Espresso, ovvero dei miei antagonisti, era fare un sacco pubblicità e fatturare. Radio Deejay era la mia radio fondata con i miei soldi, era ovvio che a quelle condizioni non potevo restare. In questo quadro come capita spesso quando cambiano le proprietà Linus decise di restare, divenne dipendente del Gruppo L’Espresso. Scelse di stare dalla parte del più forte. Ma non voglio alimentare un dualismo inesistente ancora oggi dico che i miei antagonisti erano L’Espresso e De Benedetti. La frecciata? Chiedetelo a lui. Non a me. Me lo state chiedendo in tanti ma è evidente che questa domanda deve essere posta a lui e non a me. Perché deve essere chiaro che questi attacchi sono partiti da lui.