Jennifer Garner bloccata in ascensore per più di un’ora, il racconto dell’attrice in un video
Disavventura per Jennifer Garner, ospite del Comic-Con di San Diego dove è stato annunciato anche il ritorno di Robert Downey Jr nell'Universo Marvel, è rimasta intrappolata per più di un'ora in ascensore e ha raccontato l'accaduto pubblicando brevi video sui social. L'attrice è riuscita a non perdere la calma, cercando di sdrammatizzare l'accaduto, mentre attorno a lei provavano a risolvere la situazione.
Il racconto di Jennifer Garner chiusa in ascesore
"Hey ragazzi, siamo bloccati in questo ascensore. Potrei usare un Wolverine, potrei usare un Deadpool, potrei usare qualcuno. Grazie per averci ospitati qui. Il mio primo Comic-Con" dice l'attrice che, d'altra parte, dà il volto ad Elektra, la supereroina nel film con protagonisti proprio Wolverine e Deadpool; motivo per cui si trovava all'Hard Rock di Sand Diego, in California, per partecipare al suo primo evento dedicato ai fumetti; come d'altra parte è lei stessa a spiegare. Il tempo passa e già trascorsi undici minuti, Garner, guardando verso la camera del cellulare dice: "Fa caldo, sono agitata, avrei bisogno di asciugarmi" eppure dal volto sembra non trasparire nessun segno di agitazione.
Libera dopo più di un'ora
Nel frattempo i soccorsi ancora non sono arrivati e trascorsi 35 minuti, seduta per terra, spiega il motivo per cui ha deciso di assumere quella posizione: "perché ho sentito dire in “Brooklyn Nine-Nine” o in “The Office” che è quello che bisognerebbe fare quando si rimane bloccati". Si superano i 40 minuti e Jennifer Garner, per provare a smorzare la tensione, oltre che un leggero panico che sta per fare capolino, intona 99 Bottles of Beer, una canzoncina che canticchia sottovoce. Intanto si sente che qualcuno dei presenti prova a chiamare il 911, chiedendo con una certa insistenza che qualcuno vada a soccorrerli. Oltrepassati anche i 50 minuti, ormai vicini all'ora, Garner prova a cantare Like a Prayer di Madonna, sia mai che tra una strofa e l'altra, non accada il miracolo. Ed ecco che, finalmente, dopo un'ora e dodici minuti di attesa, le porte dell'ascensore si aprono, con conseguente urlo liberatorio da parte dei presenti che, finalmente, possono liberarsi da questo incubo.