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Jeffrey Epstein potrebbe essere stato ammazzato: sei anni dopo, emergono dubbi sulla versione ufficiale

A sei anni dalla morte di Jeffrey Epstein, emergono nuovi dubbi sulla versione ufficiale del suicidio. L’avvocato Spencer Kuvin evidenzia incongruenze nelle circostanze del decesso.
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Emergono nuovi dettagli sulla morte di Jeffrey Epstein, avvenuta ufficialmente per suicidio sei anni fa. Le teorie sul miliardario sessantaseienne, condannato come pedofilo e accusato di traffico sessuale, non si sono mai spente. I legami internazionali di Epstein con potenti figure della politica, degli affari, dei servizi segreti e della famiglia reale – e le informazioni compromettenti che si ritiene possedesse su alcuni di loro – hanno alimentato i sospetti di un possibile omicidio su commissione. Al Daily Mail, l'avvocato Spencer Kuvin, direttore legale dello studio Goldlaw a West Palm Beach, rivela perché crede che Epstein sia stato assassinato.

Le nuove rivelazioni dell'avvocato di Epstein

Con l'imminente pubblicazione dei cosiddetti "Epstein Files", si dovrebbero svelare gli ultimi segreti del finanziere e forse quelli dei suoi associati. In relazione a tutto questo, l'avvocato Spencer Kuvin, direttore legale dello studio Goldlaw a West Palm Beach, rivela: "Non posso affermare con certezza che non si sia suicidato, ma le circostanze appaiono sospette". L'avvocato, che ha incontrato Epstein diverse volte e ha lottato instancabilmente per le sue vittime negli ultimi 20 anni, sottolinea la personalità "arrogante" ed "egocentrica" dell'imputato e le misteriose negligenze delle guardie carcerarie nelle ore precedenti la morte.

Epstein credeva che sarebbe uscito di prigione perché, nella sua mente, ciò che aveva fatto era perfettamente legale. Mi disse chiaramente: ‘Le ho pagate, loro hanno accettato, non le ho drogate. Quindi è legale'. Perché avrebbe dovuto uccidersi se non sentiva di aver fatto nulla di sbagliato, specialmente prima di essere condannato?

"Era un uomo arrogante, non avrebbe gettato la spugna"

I dubbi persistono e con buone ragioni secondo Kuvin: "Era un uomo arrogante, si considerava sempre il più intelligente della stanza. Non ha mai messo in discussione le sue azioni, non ha mai sentito di aver fatto qualcosa di sbagliato. Aveva un ego enorme e alcuni dei migliori avvocati del paese a sua disposizione. E avrebbe gettato la spugna? Non ha senso."

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