Iva Zanicchi contro gli influencer: “Ostentare è di cattivo gusto, la gente non arriva a fine mese”
Anche Iva Zanicchi tuona contro il mondo dei social, quello governato dagli influencer che dettano legge con stili di vita per lo più irraggiungibili ai "comuni mortali". La cantante si accoda alla polemica che sul finire dell'estate è stata accesa da Christian De Sica, il quale all'indomani del Ferragosto era sbottato proprio sui social puntando il dito contro l'ostentazione "cafona" di certi personaggi e delle loro vacanze lussuose. Canoni non solo farlocchi ma altrettanto nocivi per una società di giovani sempre più alienati e distanti dalla politica così come dalla vita reale.
Iva Zanicchi fa eco a Christian De Sica
"Capisco che esistano gli influencer e lo trovo anche giusto perché siamo in un'epoca in cui i social sono diventati la normalità. Però l'ostentazione la trovo davvero di cattivo gusto", si sfoga Iva Zanicchi ai microfoni di Adnkronos. "Noi eravamo poveri e mia madre quando andavo a scuola con le scarpe nuove mi diceva: ‘Non devi vantartene, mi raccomando’", spiega facendo seguito ad una polemica che nel mondo dello spettacolo sta aleggiando da settimane.
Capisco che la gente sogna di diventare come loro, di salire sugli yacht o di avere le ville al mare, ma questa ostentazione continua non la trovo di classe. I miei genitori mi hanno insegnato di non far pesare agli altri ciò che si ha perché ci sono persone meno fortunate di te che arrancano e che non arrivano alla fine del mese.
La polemica di De Sica e Massimo Boldi
La polemica è esplosa con lo sfogo di Christian De Sica che lo scorso 16 agosto era intervenuto sui suoi social lamentando contenuti sempre più monotoni e privi di spessore sulle piattaforme. "Ma certe persone non si sono rotte le pal*e di pubblicare quello che mangiano, mentre ballano abbracciati e poi si odiano, le panoramiche delle discoteche tutte uguali, i tuffi dai motoscafi di lusso comprati facendo i tuffi?", era sbottato. "Ma possibile essere diventati così cafoni?".
Una voce alla quale aveva immediatamente fatto seguito quella di Massimo Boldi. Il duo ha fatto la storia del cinepanettone che ha avuto il ruolo di esorcizzare con l'ironia lo stesso mondo che ora viene proposto come la via, forse l'unica, per emergere sui social, dunque esistere. "Cafoni? Sono completamente d’accordo, lui parlava soprattutto del comportamento delle nuove generazioni", ha spiegato lo scorso 17 agosto in collegamento con l'Estate in diretta. "Noi? Era solamente cinema. Noi raccontavamo un’Italia cafona, la estremizzavamo. I bambini per mangiare a casa devono avere davanti il telefonino per i cartoni animati…".