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Irene Pivetti: “Oggi lavoro come cassiera in una mensa sociale, hanno fatto a pezzi la mia vita”

Da ex presidente della Camera a cassiera in un centro sociale. “Ho pagato le tasse e non ho fatto nulla di illegale”, sostiene Irene Pivetti da un anno indagata per evasione fiscale. “Lavoro da mattina a sera e vivo in un dormitorio, ma almeno mi sento utile”.
A cura di Giulia Turco
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(Foto Chi)
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Ad un anno dal caos mascherine cinesi e dal sequestro di quasi 4 milioni di euro, Irene Pivetti oggi lavora come cassiera in una mensa sociale di Monza. Ex parlamentare, presidente della Camera a soli 31 anni, si è lanciata in tv per poi ricandidarsi in politica e, infine, reinventarsi imprenditrice durante la pandemia. Dal novembre 2021 è indagata per evasione fiscale: “A 58 anni mi hanno distrutto la vita, ma per fortuna questo nuovo lavoro mi rende serena, mi fa sentire utile”.

La nuova vita di Irene Pivetti

Irene Pivetti si racconta in un’intervista senza filtri a Chi. Si lascia fotografare mentre si dà da fare all’interno del bar-ristorante del centro sociale di Monza che l’ha accolta, dopo essere rimasta senza nulla in mano. Lavora dal mattino alla sera alla cassa della cooperativa, poi torna a dormire in un dormitorio lì vicino perché, spiega, non avendo più nemmeno la macchina è più comodo così. Vive con 1000 euro di stipendio, come ha spiegato in un'intervista a Gente. “Mi hanno privata di tutti i miei averi e diritti”, spiega. “Non volevamo allacciarmi la luce. Niente lavoro. Niente conto in banca. Nulla: soltanto gli amici della cooperativa di Monza mi hanno accettato con entusiasmo. È la mia vita, mi sento utile, lavoro dalle 7 e mezza del mattino alle 10 di sera”.

(Foto Chi)
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Pivetti è convinta della sua innocenza come imprenditrice

“Sono più sicura e serena adesso che allora. Il dolore fa parte della vita: a volte ci fa diventare già forti”. Dal suo dolore ha cercato di tenere il più possibile fuori i figli che, per fortuna, ormai hanno la loro vita. Eppure lo sconforto a volte si fa ancora sentire: “Ora che hanno mandato in pezzi la mia vita, non ho più nulla. Mi resta solo l’onore”, confessa. Dal canto suo è convinta della sua innocenza come imprenditrice: “Ho pagato le tasse e non ho fatto nulla di illegale”, sostiene. “Ma dopo la pandemia ci voleva un caso eclatante per mettere a tacere gli altri scandali occulti di quel periodo. Io ho fatto tutto alla luce del sole, con il mio nome: avevano bisogno di un capro espiatorio”.

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