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Il prete tornato dall’inferno: “Lì cantano Umbrella di Rihanna e Bobby McFerrin”

Gerald Johnson, un prete del Michigan, ha raccontato su Tik Tok di essere morto e di essere andato all’inferno nel 2016 dopo aver subito un attacco di cuore: “Lì cantano Umbrella di Rihanna e Don’t Worry Be Happy di Bobby McFerrin”. Ma non sono nelle versioni originali, bensì cantate dai demoni in un modo atroce, tendente a torturare chi li deve ascoltare per l’eternità.
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Gerald Johnson, un prete del Michigan, ha raccontato su Tik Tok di essere morto e di essere andato all'inferno nel 2016 dopo aver subito un attacco di cuore. "L'inferno è così brutto come pensi", ha dichiarato, "non lo augurerei al mio peggior nemico".

Il video su Tik Tok che ha superato il mezzo milione di like in poche ore mostra il prete in piano piano mentre spiega nel minimo dettaglio com'è stato il trapasso e cosa ha provato nel momento del distacco dalla dimensione terrena: "Il mio spirito ha lasciato il mio corpo fisico e ho pensato che stavo salendo [verso il paradiso]. Pensavo di aver fatto così tanto bene durante la mia vita e di aver aiutato così tante persone, eppure, sono sceso [all'inferno]. Sono entrato nel centro stesso della Terra. Le cose che ho visto lì sono indescrivibili. Mi fa salire così tanti sentimenti negativi quando ne parlo…".

Secondo Gerald Johnson, c'era un uomo "che camminava a quattro zampe come un cane e prendeva fuoco dalla testa ai piedi. I suoi occhi erano sporgenti e peggio ancora: indossava catene al collo". Il prete senza esitazioni ha spiegato che l'inferno avrebbe anche una colonna sonora, riportando di aver sentito la canzone di Rihanna "Umbrella" e il brano di Bobby McFerrin "Don't Worry Be Happy". Ma non sono nelle versioni originali, bensì cantate dai demoni in un modo atroce, tendente a torturare chi li deve ascoltare per l'eternità. "Siamo schiavi sulla Terra per l'influenza del demone, e siamo cani torturati all'Inferno" ha concluso, scatenando così un flusso continuo di commenti, nei quali qualcuno ha anche accennato a esperienze simili, in un clima totalmente surreale.

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