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Il medico Mark Chavez confessa di aver avuto un ruolo nella morte di Matthew Perry

Il medico californiano Mark Chavez ha confessato di aver avuto un ruolo nella morte di Matthew Perry, è tra coloro che ha gli ha fornito importanti quantità di ketamina liquida, che hanno portato alla sua morte. La condanna verrà stabilita ad aprile 2025: il rischio è libertà vigilata o 10 anni in carcere.
A cura di Ilaria Costabile
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Il dottor Mark Chavez, medico californiano, è stato accusato di aver fornito quantità considerevoli di ketamina liquida a Matthew Perry senza offrirgli anche una congrua supervisione medica. In tribunale, a Los Angeles, si è quindi dichiarato colpevole di aver contribuito all'overdose che ha procurato la morte dell'attore lo scorso anno.

La confessione di Chavez e la condanna

In un'aula di tribunale di Los Angeles, Mark Chavez si è dichiarato colpevole di aver agevolato la somministrazione di ketamina all'attore, confessando lo scorso agosto al suo legale di essere fortemente pentito per l'accaduto. Il medico, infatti, era una delle cinque persone accusate di aver procurato, in maniera illegale, la sostanza dissociativa al noto volto di Friends, prima che fosse trovato senza vita nella sua vasca idromassaggio ad ottobre dello scorso anno. La giudice che sta seguendo il caso, Sherilyn Peace Garnett, ha accolto la confessione e ha fissato come giorno della condanna il 2 aprile 2025. Il medico, in accordo con i pubblici ministeri, ha accettato di collaborare con gli investigatori. Intanto è in preparazione un processo, previsto per marzo 2025 contro il dottor Salvador Plasencia e Jasveen Sangha. Entrambi sono stati arrestati ad agosto, dichiarandosi non colpevoli, pur essendo i principali indiziati.

La dichiarazione dell'avvocato di Mark Chavez

Per Chavez, invece, che resterà in libertà vigilata in attesa della condanna, si prospettano due scenari possibili: tre anni di libertà vigilata o dieci anni di carcere. Il suo avvocato, Matthew Binninger, in una dichiarazione rilasciata a Rolling Stones ha detto sul suo assistito: "Prova un rimorso incredibile per quello che è successo. Si sente malissimo. Quindi, voleva fare la cosa giusta nella misura in cui poteva. Ha accettato la responsabilità del suo reato. Sta collaborando con il governo. Ha rinunciato alla sua licenza medica e rilascerà una dichiarazione pubblica una volta che questo caso andrà in sentenza". 

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