Il medico di Gina Lollobrigida: “Mi disse ‘Voglio vendere tutto, a mio figlio nemmeno una lira’”
Con la morte di Gina Lollobrigida è esplosa la questione legata all’eredità dell’attrice. Dopo che Fanpage.it ha svelato l’esistenza di un testamento (forse due) e l’entità del patrimonio della diva (pari a circa 10 milioni di euro. Non c’è traccia dei 215 milioni di dollari che, secondo qualcuno, rappresenterebbero il tesoretto custodito da Gina negli Stati Uniti), si attende che il notaio presso il quale sarebbe stato depositato il testamento renda note le ultime volontà dell’attrice. Secondo il cardiologo Francesco Ruggiero, tra queste ci sarebbe stato il proposito di Gina di spendere quanto in suo possesso per non doverlo lasciare al figlio Milko Skofic.
La versione di Francesco Ruggiero, cardiologo di Gina Lollobrigida
“Sono stato convocato questa mattina (parla dell’udienza nel processo a carico di Andrea Piazzolla, ndr). Mi sono state fatte delle domande molto chiare tra cui quale fosse l’idea della signora Lollobrigida nei confronti dei parenti”, ha raccontato Ruggiero di fronte alle telecamere di Pomeriggio5, “In dieci anni avevano instaurato un rapporto di confidenza. Due volte ha esternato chiaramente e in maniera molto forte che avrebbe preferito vendere tutto piuttosto per lasciare qualcosa al figlio. La frase precisa era ‘Voglio vendermi tutto ma non deve avere nemmeno una lira’”. Il proposito in questione è stato confermato dalla conduttrice Barbara d’Urso: “La stessa cosa aveva più volte detto a me”.
Il cardiologo di Gina Lollobrigida smentisce Javier Rigau
Ruggiero ha inoltre confermato di non avere visto Javier Rigau, l’imprenditore catalano che per qualche anno è stato legato all’attrice, al capezzale di Gina prima della morte: “Nelle ultime ore erano presenti Andrea Piazzolla, il figlio Milko Skofic, il nipote e un amico di famiglia. Loro sono rimasti al capezzale di Gina. Il signor Rigau non ho idea se sia entrato in clinica in altri momenti rispetto a quelli in cui l’ho visto che è stato un’ora e mezzo dopo il trapasso terreno della Lollobrigida. L’ho visto per la prima volta un’ora e mezza dopo e lui, proprio in quell’occasione, mi ha detto che sarebbe voluto arrivare prima ma che per problemi di aerei non era riuscito”.