Il Centro Sperimentale ancora senza presidente, non sarà Gianni Amelio e nemmeno Barbareschi
Dopo le improvvise dimissioni di Sergio Castellitto da presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, circolano voci su chi possa ricoprire questo ruolo tanto ambito, ma l'unica cosa che al momento appare certa è che l'incarico non verrà affidato né a Luca Barbareschi, né a Gianni Amelio. Sembrerebbe, infatti, che il Ministro della Cultura, Giuli, si sia particolarmente infastidito per le incursioni di queste settimane sulle possibili nomine e, quindi, stia cercando il sostituto ideale, che porti più serenità dopo un periodo piuttosto turbolento, almeno è quanto si legge sulle pagine del Corriere.
Le ipotesi sulla nomina per il Centro Sperimentale
Per quanto riguarda la candidatura di Luca Barbareschi, è stato lui stesso a specificare che non ci fosse stata alcuna richiesta ufficiale, ma che lui l'avrebbe valutata molto volentieri qualora fosse arrivata; mentre il nome di Gianni Amelio era stato avanzato dalle associazioni degli Autori Cinematografici, che avevano scritto una lettera, inviandola la Ministro, nella quale si chiedeva, per l'appunto, di nominare il regista come presidente del Centro Sperimentale. A quanto pare, però, Giuli non avrebbe accettato di buon grado queste interferenze.
Il nome di Barbareschi sarebbe stato percepito all'interno del ministero come "una sorta di auto-candidatura", dal momento che il nome dell'attore non sarebbe mai comparso tra i papabili, nemmeno in via ipotetica. Gianni Amelio, invece, rappresenterebbe un "condizionamento da parte dell'opposizione", sebbene la lettera sia stata invitata da addetti ai lavori e non certo fa partiti politici. Giuli, finora, non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito, ma pare abbia ben chiaro chi possa essere il possibile sostituto di Castellitto.
Quest'ultimo, d'altra parte, in un anno di presidenza, avrebbe collezionato non pochi problemi. Dall'incendio alla filmoteca che ha portato alla distruzione di alcuni cimeli originali, passando per la partecipazione alla Mostra di Venezia per la quale il regista avrebbe speso e non poco; a cui si aggiungono il licenziamento di 17 lavoratori e un'ispezione da parte del ministero della Cultura negli uffici del Centro, diverse interrogazioni parlamentari.