“Ho ucciso 25 talebani come fossero pezzi degli scacchi”, il chiarimento di Harry dopo le polemiche
L'uscita dell'autobiografia di Harry, Spare, ha sollevato un polverone mediatico enorme negli ultimi giorni. La grande attenzione per i contenuti aveva fatto sì che nei giorni antecedenti alla pubblicazione uscissero, tramite la stampa inglese, contenuti ed estratti del libro sotto forma di anticipazioni. Tra queste l'ammissione del duca di Sussex di aver ucciso 25 talebani nel periodo del suo arruolamento in qualità di pilota di elicottero Afghanistan.
Harry condanna la stampa: "Titoli osceni"
Harry nelle scorse ore ci ha tenuto a denunciare il modo in cui questo contenuto è stato divulgato, accompagnato da un giudizio di merito – che si sarebbe di fatto vantato delle sue uccisioni – che a suo parere non è veritiero e non rispecchia la sostanza delle informazioni contenuto nel libro. "Una pericolosa bugia", ha detto il duca del Sussex ospite di Stephen Colbert, a seguito alle proteste per un passaggio del libro in particolare, quello in cui Harry scrive: "Il mio numero (di vittime, ndr) è 25. Non è un numero di cui vado fiero, ma nemmeno mi imbarazza".
Il 38enne ha condannato il modo in cui questa frase sarebbe stata estrapolata dal contesto da parte della stampa britannica: "Hanno intenzionalmente strappato dal contesto una frase riguardante una parte della mia vita, la mia storia, la mia esperienza, tramutandola in un titolo osceno". Harry ha quindi aggiunto: "senza dubbio la più pericolosa delle bugie raccontate è che io mi sarei vantato del numero di persone uccise in Afghanistan". Quindi ha specificato:
Per fortuna, ora che il libro è uscito, le persone potranno analizzare il contesto ed è davvero preoccupante che chi ha inventato queste cose possa farla franca.
Le proteste internazionali
Le anticipazioni sui contenuti del libro di Harry, che ha servito l'esercito inglese per circa un decennio ed è stato due volte di stanza in Afghanistan, avevano già alimentato reazioni internazionali. Il mullah Abdullah, che nel 2011 ha perso nove membri della famiglia quando un missile britannico ha colpito la sua casa, nella provincia di Helmand, ha fatto riferimento alle dichiarazioni di Harry affermando: "Chiediamo alla comunità internazionale di processare questa persona e di risarcirci per le nostre perdite: abbiamo perso la nostra casa, la nostra vita e i nostri familiari, abbiamo perso i nostri mezzi di sussistenza e anche i nostri cari".