“Ho scoperto un coagulo al cervello all’ottavo mese”: la battaglia di Gal Gadot durante la gravidanza
Un anno di sfide tra la vita e la morte, concluso con la nascita di una bambina il cui nome, Ori ("la mia luce"), racchiude il senso di una battaglia vinta. Gal Gadot ha scelto i social per rivelare il dramma vissuto durante la sua ultima gravidanza: un pericoloso coagulo al cervello scoperto all'ottavo mese, che l'ha costretta a un intervento chirurgico d'urgenza. L'attrice di Wonder Woman ha rivelato sui social il dramma vissuto durante la gravidanza: "Tutto ciò che volevo era resistere e vivere"
Le parole di Gal Gadot
"Per settimane ho sopportato mal di testa lancinanti che mi costringevano a letto", racconta l'attrice israeliana in un lungo post su Instagram, accompagnato da una foto che la ritrae in ospedale mentre allatta la sua neonata. La diagnosi, arrivata dopo una risonanza magnetica, ha messo di fronte lei e la sua famiglia alla fragilità della vita, in un momento già complesso per la gravidanza in corso.
Quest'anno è stato segnato da profonde sfide e riflessioni, e ho lottato con me stessa sul come, o addirittura se, condividere una storia così personale. Alla fine, ho deciso di lasciarmi guidare dal cuore. Forse questo è il mio modo di elaborare tutto, di sollevare il velo sulla fragile realtà che si nasconde dietro i momenti curati che condividiamo sui social media. Soprattutto, spero che condividendo questa esperienza, possa aumentare la consapevolezza e sostenere altri che potrebbero trovarsi ad affrontare qualcosa di simile.
"È fondamentale ascoltare il nostro corpo"
"Prima dell'intervento, ho detto a Jaron che quando sarebbe arrivata nostra figlia, lei sarebbe stata la luce che mi aspettava alla fine del tunnel", confida la star, che tornerà presto sul grande schermo nel ruolo della Strega cattiva nel nuovo adattamento di Biancaneve diretto da Marc Webb.
A febbraio, durante l'ottavo mese di gravidanza, mi è stato diagnosticato un enorme coagulo di sangue nel cervello. Per settimane, ho sopportato mal di testa lancinanti che mi costringevano a letto, finché non mi sono sottoposta a una risonanza magnetica che ha rivelato la terrificante verità. In un istante, io e la mia famiglia ci siamo trovati di fronte alla fragilità della vita. È stato un duro promemoria di quanto velocemente tutto possa cambiare e, nel mezzo di un anno difficile, tutto ciò che volevo era resistere e vivere.Ci siamo precipitati in ospedale e nel giro di poche ore sono stata sottoposta a un intervento chirurgico d'urgenza. Mia figlia, Ori, è nata in quel momento di incertezza e paura. Il suo nome, che significa "la mia luce", non è stato scelto per caso. Prima dell'intervento, ho detto a Jaron che quando sarebbe arrivata nostra figlia, lei sarebbe stata la luce che mi aspettava alla fine di questo tunnel. Grazie a uno straordinario team di medici del Cedars Sinai e a settimane di cure dedicate, ce l'ho fatta e ho iniziato il percorso di guarigione. Oggi sono completamente guarita e piena di gratitudine per la vita che mi è stata restituita. Questo viaggio mi ha insegnato molto. Prima di tutto, è fondamentale ascoltare il nostro corpo e fidarsi di ciò che ci sta dicendo. Dolore, disagio o anche piccoli cambiamenti spesso nascondono un significato più profondo, e essere in sintonia con il proprio corpo può salvare la vita. In secondo luogo, la consapevolezza è importante. Non sapevo che 3 donne incinte su 100.000 nel gruppo di età oltre i 30 anni vengono diagnosticate con CVT (sviluppano un coagulo di sangue nel cervello). È così importante identificarlo precocemente perché è curabile. Anche se raro, è una possibilità, e sapere che esiste è il primo passo per affrontarlo. Condividere questo non serve a spaventare nessuno, ma a dare forza. Se anche una sola persona si sentirà spinta a prendersi cura della propria salute grazie a questa storia, sarà valsa la pena condividerla.
Ora, dopo settimane di cure intensive, l'attrice è completamente guarita.