Harvey Weinstein ha un cancro al midollo osseo, la diagnosi mentre sconta 16 anni di carcere
Dopo il ricovero in ospedale a metà settembre, per Harvey Weinstein, 72 anni, è arrivata la diagnosi di cancro. L'ex produttore cinematografico, in carcere dopo le accuse di violenza sessuale mosse contro di lui da diverse donne, è affetto da leucemia mieloide cronica, un tumore del sangue che si sviluppa nel midollo osseo. Lo scorso mese era stato sottoposto ad un intervento d'urgenza al cuore a seguito di un malore: in precedenza era stato curato anche per diabete, ipertensione e una polmonite bilaterale.
Harvey Weinstein e il tumore al midollo osseo, la diagnosi in prigione
Lo scorso settembre dopo l'intervento chirurgico al cuore, era apparso "pallido e visibilmente fragile" a un'udienza che si è tenuta in tribunale, a New York. Per Harvey Weinstein, che sta scontando in carcere una condanna di 16 anni per l'accusa di stupro, è arrivata la diagnosi: AGI fa sapere che l'ex produttore cinematografico è affetto da leucemia mieloide cronica, malattia che si sviluppa nel midollo osseo e che progredisce lentamente. Ricoverato nel complesso carcerario di Rikers Island, si starebbe ora sottoponendo alle cure.
Il caso Weinstein e il nuovo processo
Intanto, Harvey Weinstein attende il nuovo processo a New York, a Manhattan, dopo che una condanna per stupro del 2020 è stata annullata dalla maggioranza della Corte d'appello di New York. Nonostante l'ex produttore si sia dichiarato innocente, era stato condannato a 23 anni di carcere dopo che più di 80 donne lo hanno accusato di molestie, violenza sessuale o stupro, tra cui le attrici Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e Ashley Judd. Lo scorso aprile una sentenza ha annullato la condanna per vizio di forma, ma Weinsten deve comunque scontare altri 16 anni di carcere per un caso di stupro avvenuto in California. Il produttore di film di successo come Pulp Fiction, Shakespeare in Love e Billy Elliott, è stato condannato anche a New York nel 2020 per l'aggressione sessuale a un'attrice e per aver praticato sesso orale forzato con un assistente di produzione. Attorno al nome di Weinstein è partito il movimento #metoo.