Gli sceneggiatori di Hollywood scioperano ancora, saltato il nuovo accordo con i produttori
Lo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood è arrivato al suo 113esimo giorno e la parola fine sembra essere ancora piuttosto lontana. È saltato, ancora, l'accordo tra gli scioperanti e i produttori, dopo l'incontro tenutosi martedì 22 agosto, in cui i Ceo delle majior e dei servizi streaming hanno avanzato nuove proposte agli autori che, però, le hanno rigettate.
Il dissenso degli sceneggiatori
Un primo tavolo di discussione era stato aperto lo scorso 5 agosto, ma in quell'occasione non c'era stato nulla da fare. Dopo l'incontro di martedì scorso, l'Alleanza di produttori di film e televisione (Amptp) ha diffuso i particolari dell'offerta fatta ai sindacalisti della Writers Guild Associations che, tre ore dopo, hanno risposto sostenendo che la proposta fatta dalle major conteneva "limitazioni, scappatoie e omissioni che non proteggono sufficientemente gli autori di cinema e tv dalle minacce esistenziali che hanno portato allo sciopero".
Secondo i membri del sindacato degli sceneggiatori che hanno presenziato all'incontro, sembrava che le majior spingessero affinché lo sciopero si concludesse, piuttosto che mostrarsi davvero interessati a trovare una soluzione.
Le diverse posizioni di produttori e scioperanti
L'Amptp, invece, ha ribadito come nella proposta presentata alla Wga fosse incluso un aumento dei minimi salariali, la garanzia di almeno dieci settimane di lavoro per gli sceneggiatori delle serie tv e anche un aumento nella formula utilizzata per calcolare i diritti sulle programmazioni in streaming.
Hanno preso parte all'incontro, tenutosi a Sherman Oaks, Bob Iger di Disney, David Zaslav di Warner Bros. Discovery, Ted Sarandos di Netflix e Donna Langley di NBCUniversal, a commentare il colloquio è stata però la presidente dell'Alleanza, ovvero Carol Lombardini che ha dichiarato:
La nostra priorità è porre fine allo sciopero in modo che i membri della nostra comunità di talenti possa tornare a fare quel che sa fare meglio ponendo fine alle difficolta' che l'industria sta attraversando. Speriamo che la Wga la pensi come noi.
I sindacalisti della Wga, però, non erano dello stesso parere e anzi hanno ribadito con forza le loro ragioni: "Ci siamo trovati di fronte a una conferenza in cui i produttori hanno cercato di spiegarci quanto era buona la loro offerta. Così gli abbiamo spiegato che ogni sciopero ha un prezzo: per noi questo prezzo è la risposta a tutti i problemi – non solo alcuni – che loro hanno creato nella nostra industria".