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Giusy Meloni nuovo volto di DAZN, giorni fa Ilaria Alesso aveva lasciato in protesta

Giusy Meloni è il nuovo volto di Dazn. Compare lei sui campi di calcio di Serie A mentre Ilaria Alesso annuncia l’addio. Nell’ultimo mese l’azienda della piattaforma streaming ha annunciato l’esubero di 14 giornalisti e ha ridimensionato la produzione di contenuti.
A cura di Gaia Martino
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È Giusy Meloni il nuovo nome di DAZN, uno dei più chiacchierati del weekend. La nuova conduttrice sportiva, dopo Roma-Empoli, è stata l'inviata sul campo di Napoli-Parma, rendendosi protagonista della prima intervista a Romelu Lukaku con la maglia azzurra, dopo la partita allo Stadio Maradona. Classe 1999, originaria di Roma, ha debuttato in tv due anni fa, su Sportitalia, e dopo il passaggio in Rai nel cast della Domenica Sportiva, è stata inserita nella squadra della piattaforma streaming per la nuova stagione calcistica. Un nuovo ingresso nella squadra DAZN – che si aggiunge a quello di Bobo Vieri, che vestirà il ruolo di talent durante il programma della domenica sera, e a quello di Manuela Nicolosi, ex arbitra che affiancherà Luca Marelli nell'analisi degli episodi da moviola – arrivato nel momento in cui l'azienda ha annunciato l'esubero di 14 giornalisti su 32 in organico e l'aumento dei costi dell'abbonamento.

Pochi giorni fa, nonostante fosse nella lista della squadra della stagione 2024/2025, Ilaria Alesso ha annunciato il suo addio a sorpresa commentando la sua uscita di scena così: "Vorrei dire tante cose ma preferisco tenerle per me". Le sue parole hanno lasciato spazio a tante curiosità: "In pratica sei stata licenziata anche tu", "stanno alzando i prezzi proprio per non fallire", alcuni commenti al post scritti da diversi utenti. Ma cosa sta succedendo?

Cosa succede dentro DAZN: il comunicato dell'assemblea di redazione

A far puntare i riflettori sulla situazione interna a DAZN è stata l'assemblea di redazione dei giornalisti che lavorano per l'azienda. Con un comunicato pubblicato lo scorso luglio, ha fatto presente che l'azienda "prosegue nella sua iniziativa, annunciata a fine maggio, di liberarsi di 14 dei 32 giornalisti presenti" nonostante il lancio del nuovo ciclo di diritti televisivi di Serie A. Il testo proseguiva così: "La redazione giornalistica, tuttavia, non ritiene la decisione di rinunciare a 14 giornalisti compatibile con il nuovo piano editoriale di Dazn. Un piano che la redazione giudica un evidente passo indietro rispetto al passato, visto che prevede che solo 5 partite su 10 per ogni giornata di Serie A siano coperte da giornalisti di Dazn inviati sul posto. In un’intervista di inizio giugno Azzi, nel presentare il nuovo ciclo di Dazn, ha parlato di “numerosi investimenti per innovare il prodotto calcio” e di “rinnovo dell’offerta editoriale rafforzando il racconto”. La redazione si chiede come sia possibile innovare il prodotto calcio e rafforzare il racconto rinunciando a quasi la metà dei giornalisti in organico". Il comunicato è stato pubblicato dopo l'annuncio delle novità di DAZN per la nuova stagione che ha scelto di offrire ai clienti un'esperienza più "immersiva", tagliando diverse figure e lasciando che il racconto si concentri solo sullo stadio. Per l'azienda questa mossa si chiamerebbe "rigenerazione", per gli appassionati di calcio, invece, "crisi".

Perché DAZN ha deciso di tagliare i contenuti

Da DAZN, si legge su Il Post, hanno spiegato che il taglio di contenuti (e quindi anche di giornalisti) non avverrebbe per motivi economici, bensì perché l'azienda avrebbe capito che per i clienti è più importante il "live", quindi la partita, piuttosto che il pre e post match. Così, per la stagione calcistica da poco iniziata, è stato fissato un solo programma la domenica sera, giornata clou della Serie A. Si tratta di un live show condotto da Giorgia Rossi in cui si parla degli episodi cruciali raccolti durante le partite del fine settimana con gli opinionisti e talent di DAZN che si alternano in ogni serata (Andrea Stramaccioni, Massimo Ambrosini, Ciro Ferrara).

Ma, se fosse vero che ai spettatori interessa guardare soltanto le partite, perché il malcontento comincia a fare sempre più rumore?

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