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Giusy Buscemi: “Ho perso il lavoro perché ero incinta, non dovremmo scegliere tra carriera e maternità”

Giusy Buscemi, ospite della trasmissione Le Iene, ha parlato di come si sia vista costretta a scegliere tra la carriera e la maternità: “E se potessimo non scegliere, se potessimo non avere paura di avere un figlio perché poi dovremmo rinunciare alla carriera?”.
A cura di Daniela Seclì
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Giusy Buscemi è tornata in tv con la fiction Vanina – Un vicequestore a Catania. Intanto, in un monologo nella trasmissione Le Iene ha parlato di come in passato abbia dovuto scegliere tra coltivare la sua carriera e essere madre. In più di un'occasione ha anche perso il lavoro perché era incinta. Giusy Buscemi ha tre figli nati dal matrimonio con il regista Jan Michelini.

Giusy Buscemi e la richiesta di scegliere tra carriera e maternità

Giusy Buscemi, nel suo monologo, ha spiegato che se da una parte è vero che la vita è fatta di scelte, la questione si fa più complessa se "la scelta è fra diventare madre o fare carriera": "Non puoi essere una brava madre e una brava attrice, devi scegliere". Così, ha raccontato la sua storia. A 19 anni ha deciso di trasferirsi a Roma perché desiderava fare l'attrice, poi ha incontrato l'uomo della sua vita, Jan Michelini, e le sue priorità sono cambiate:

Volevo una famiglia, dei figli. Se per tutte le donne che lavorano, la maternità è ancora una dura battaglia, per le attrici la maternità semplicemente non esiste. Vengo presa per un lavoro, rimango incinta, perdo il lavoro. Nasce la mia prima figlia, sono una mamma felice ma ho voglia di tornare a lavorare, anzi ne ho diritto. Riprendo a lavorare, resto incinta del mio secondo figlio. Per onestà, prima di firmare il contratto dico che sono incinta e altrettanto onestamente mi viene detto che l'assicurazione non copre le attrici in gravidanza. Perdo di nuovo il lavoro, nasce il mio secondo figlio.

L'attrice tra la gioia della maternità e la paura di non riuscire a tornare a recitare

Giusy Buscemi, nella puntata de Le Iene trasmessa martedì 26 marzo, ha raccontato nel suo monologo di avere vissuto un momento di crisi: "Ho passato mesi in cui mi sentivo scissa. Da una parte la gioia di diventare madre, dall'altra la paura, paura che nulla sarebbe tornato come prima. E questa scissione continuo a viverla tutti i giorni". Quando è al lavoro pensa ai suoi tre figli, quando è con i suoi tre figli, tra giochi e urla, le capita di pensare alla tranquillità del set. Oggi si chiede che mondo sarebbe se le donne non si trovassero ancora a dover scegliere tra carriera e maternità, se non dovessero avere paura di fare un figlio perché potrebbe compromettere la loro carriera:

Oggi sono una madre che lavora, come tante. Stanca, scissa, ma in qualche modo ho fatto pace con l'idea di perfezione, forse esiste ma non fa per me. La mia domanda però è: "E se potessimo non scegliere, se potessimo non avere paura di avere un figlio perché poi dovremmo rinunciare alla carriera, se potessimo non sentirci in colpa per aver preso l'una o l'altra decisione, che mondo sarebbe?"

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