Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo: l’amore, la strage di Capaci e il biglietto ritrovato
Il 23 maggio 1992, Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, vennero assassinati da Cosa Nostra nella strage di Capaci. Il magistrato, simbolo della lotta antimafia, aveva sposato la collega Morvillo solo sei anni prima. Un amore coraggioso, spezzato dalla vigliaccheria e dalla violenza della mafia.
Rita Bonnici, la prima moglie di Giovanni Falcone
Sia Giovanni Falcone che Francesca Morvillo avevano alle spalle un matrimonio finito. Il magistrato, nel 1964, a soli 25 anni aveva sposato Rita Bonnici, una maestra elementare. L'autore Girolamo Lo Verso, nel libro di memorie Quando Giovanni diventò Falcone, rimarca come il giudice abbia amato tanto Rita:
"Francesca e Rita sono state due donne che Giovanni ha amato moltissimo, ma molto diverse tra loro. Entrambe erano belle, femminili e determinate. Rita è bruna, molto siciliana. Piena di vita, affettuosa e premurosa. Grande cuoca appassionata del vivere e della sua professione".
Il matrimonio di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo
Giovanni Falcone e Francesca Morvillo si conobbero nel 1979. Galeotta fu una gita a Trapani a cui Francesca Morvillo – allora trentaquattrenne – partecipò senza troppo entusiasmo. Con lei c'era anche il primo marito. Non appena il suo sguardo e quello di Falcone si incontrarono scattò la scintilla. Lui fu rapito dalla purezza e dalla determinazione di Francesca e lei affascinata dal sorriso di Giovanni. Entrambi decisero, seppure con dolore, di mettere fine ai loro matrimoni. Nel 1983 andarono a vivere insieme, in attesa di ottenere il divorzio dai precedenti coniugi. Nel 1986 Giovanni Falcone e Francesca Morvillo si sposarono in una cerimonia riservatissima, officiata da Leoluca Orlando. Testimone della coppia, il magistrato Antonio Caponnetto.
La strage di Capaci: le ultime parole di Francesca Morvillo per Falcone
Francesca Morvillo, che Lo Verso descrive come una donna "accogliente, gentile, tranquilla e piena di modestia", non fece mai mancare il suo supporto a Giovanni Falcone. Così, finì anche lei nel mirino della mafia, che la considerava pericolosa perché a conoscenza di troppi dettagli sulle indagini del marito: "Giovanni faceva di tutto per proteggerla. Anche costringendola a una vita da separati". Quando stavano insieme, poi, erano perennemente accompagnati dagli agenti della scorta. Un amore difficile, ma che Francesca Morvillo accettò senza riserve, fino al sacrificio estremo.
Il 23 maggio 1992, la strage di Capaci. Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, di ritorno da Roma, transitavano sull'autostrada A29 Palermo – Trapani, vicino a uno svincolo che conduceva a Capaci. Una carica di tritolo, posizionata sotto il manto stradale, venne fatta esplodere alle ore 17:58, colpendo le tre auto blindate che accompagnavano i due magistrati. Nella prima gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, nella seconda Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e il poliziotto Giuseppe Costanza. Penetrando tra cumuli di detriti, lamiere e sangue, i soccorritori estrassero i corpi dei magistrati e degli uomini della scorta per fare, laddove possibile, un estremo tentativo di salvarli. Giuseppe Costanza riuscì a sopravvivere. Per Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, non ci fu nulla da fare. Giovanni Falcone morì alle ore 19:05, a 53 anni. Francesca Morvillo venne trasportata all'ospedale Cervello e poi trasferita d'urgenza al reparto di neurochirurgia del Civico. Morì alle ore 23:00, all'età di 46 anni. Anche l'ultimo pensiero, prima che il suo cuore si fermasse, fu rivolto all'uomo che amava. “Dov’è Giovanni?”: furono le sue ultime parole.
Giovanni Falcone e Francesca Morvillo non ebbero figli
Giovanni Falcone e Francesca Morvillo non diventarono mai genitori. In molti sostengono che il magistrato, alla domanda sull'ipotesi della paternità, fosse solito rispondere: "Non si fanno orfani". Era, dunque, consapevole del rischio che correva ogni giorno sfidando Cosa nostra a testa alta, ma non esitò mai in questa sua missione.
Il biglietto di Francesca Morvillo, che Falcone non lesse mai
"Giovanni, amore mio, sei la cosa più bella della mia vita. Sarai sempre dentro di me, così come io spero di rimanere viva nel tuo cuore, Francesca": sono queste le parole che Francesca Morvillo dedicò al suo Giovanni, poco dopo l'attentato dell'Addaura, in cui il giudice riuscì a salvarsi, ma chiese alla moglie di poter restare da solo nella villa sul mare, mentre lei tornava in città. Il biglietto d'amore venne messo in un libro e fu ritrovato solo tre anni dopo la morte di Giovanni Falcone da Giovanni Paparcuri (autista di Rocco Chinnici sopravvissuto alla strage e curatore del Museo Falcone Borsellino). Paparcuri consegnò il biglietto alla sorella di Giovanni Falcone, Maria, perché lo riponesse sulla tomba del magistrato: "Così, virtualmente, sono di nuovo insieme. Io penso che Francesca, quando se l'è sposato nel 1986, sapeva che sarebbe morta insieme a lui".