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Giovanna Botteri si taglia una ciocca in diretta tv, il gesto di solidarietà per le donne iraniane

In collegamento con il programma Le Parole di Massimo Gramellini, Giovanna Botteri si è tagliata una ciocca di capelli in segno di solidarietà nei confronti delle donne iraniane, dopo la morte di Mahsa Amini. “Siamo tutte insieme”, ha detto la giornalista.
A cura di Elisabetta Murina
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Anche Giovanna Botteri ha voluto esprimere la sua solidarietà nei confronti delle donne iraniane dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne arrestata dalla polizia perché non indossava correttamente l'hijab. La giornalista, come anche Claudia Gerini in un video pubblicato su Instagram e diverse attrici francesi, Juliette Binoche, Marion Cotillard, Isabelle Huppert, Julie Gayet, si è tagliata in diretta una ciocca di capelli: "Siamo tutte insieme".

Il gesto di Giovanna Botteri in collegamento tv

In collegamento da Parigi con Le Parole, il programma di Massimo Gramellini in onda su Rai3, la giornalista si è tagliata in diretta una ciocca di capelli in segno di solidarietà nei confronti delle donne iraniane, dopo quanto accaduto a Mahsa Amini, e della ragazza italiana arrestata in Iran Alessia Piperno. "Sono sicura che tornerà a casa"- ha detto Giovanna Botteri collegata in diretta –"Questa parola capelli significa che siamo tutte insieme", ha poi continuato compiendo il gesto con la forbice.

Chi era Mahsa Amini e perché è stata arrestata

Mahsa Amini era in visita a Teheran con la sua famiglia, proveniente dal Kurdistan iraniano, quando è stata fermata dalla polizia della moralità (che in Iran si occupa del rispetto del rigido codice di abbigliamento) perché non indossava l'hijab in modo corretto. Per questo è stata arrestata e portata in una stazione di polizia locale, dalla quale non è mai uscita. La versione delle forze dell'ordine è che sia morta a causa di un malore improvviso, un infarti, ma la famiglia della ragazza non ha mai creduto a questa versione dando la colpa agli stessi agenti che hanno operato l'arresto. La sua morte ha fatto nascere un vero e proprio movimento di protesta tra le donne iraniane, che si è poi allargato all'intera comunità internazionale.

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