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Giorgione, chef tv di Gambero Rosso: “Il vino inizia a non vendersi più, il Codice della strada si fa sentire”

Giorgio Barchiesi, lo chef televisivo noto come Giorgione, analizza gli effetti che il nuovo Codice della strada avrebbe prodotto sul consumo di vini dall’entrata in vigore del 14 dicembre scorso.
A cura di Stefania Rocco
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Giorgio Barchiesi, lo chef televisivo noto come Giorgione, analizza gli effetti che il nuovo Codice della strada avrebbe prodotto sul consumo di vini dall’entrata in vigore del 14 dicembre scorso. Popolare soprattutto per le trasmissioni culinarie condotte su Gambero Rosso, Giorgione è proprietario di diversi ristoranti. Il più noto si trova a Montefalco, in Umbria, zona famosa per il Sagrantino, un vino prestigioso. Secondo quanto Barchiesi ha dichiarato a Open, i clienti consumerebbero molto meno vino rispetto al passato per paura delle canzoni.

Giorgione: “Oggi prendono una bottiglia di vino in 18”

Non mi posso lamentare, è tutto prenotato fino ad ottobre del prossimo anno. Però sì, il nuovo Codice della strada si fa sentire, e al massimo prendono una bottiglia di vino in 18”, ha dichiarato Barchiesi a Open analizzando in che modo le nuove normative avrebbero avuto effetto sui ristoratori. È bene ricordare però che con il nuovo Codice della strada in tema di alcolici, le soglie non cambiano ma le sanzioni sono più pesanti.

Giorgio Barchiesi: “Impensabile riaccompagnare a casa i clienti”

Il problema vero è che il vino inizia a non vendersi più. In pochi giorni il consumo e quindi per noi la vendita si è più che dimezzata: si è tri-mezzata. O non bevono o appunto prendono una bottiglia in 18”, ha aggiunto il popolare chef, precisando che i clienti temono soprattutto il ritiro della patente: “Tutto ciò ha colpito i vini buoni, e per noi proprio il Sagrantino che ha una gradazione alcolica più elevata. Hanno paura di prendersi qualche legnata e non posso proprio dare loro torto”. Per Giorgione sarebbe da escludere il servizio pensato da alcuni ristoratori che si sono proposti di riaccompagnare loro stessi a casa i clienti: “Da noi a Montefalco si viene spesso con la propria auto, impensabile organizzare un servizio per questa clientela. Si è creato certamente un clima pesantino, e mi spiace perché la mia vita è legata al cibo e al buon bere al di là delle prenotazioni al mio ristorante di cui non possono proprio lamentarmi”. Quindi lo chef ha concluso:

Ricordo a tutti che se si beve poi non ci si può mettere alla guida. E magari suggerisco di bere quel bicchiere all’inizio del pasto, in modo che sia possibile smaltirlo prima di rimettersi in viaggio. Un goccetto per uno non fa male a nessuno. Un bicchiere per uno nemmeno, due probabilmente inizia a diventare un problema. Vedo che c’è grande paura, ma anche un po’ di esagerazione. Però attenzione perché al popolo italiano puoi fare passare provvedimenti restrittivi quando necessari. Ma se lo prendi sul cibo e sul vino…

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