Gianni Morandi verso gli 80 anni: “Ho promesso a Prodi di fare la maratona di New York. Sono stato un uomo fortunato”
Gianni Morandi sta per compiere 80 anni, il ragazzo della porta accanto della musica italiana degli Anni Sessanta, l'11 dicembre spegnerà un bel numero di candeline. Se un decennio fa, ai 70, aveva piantato una quercia, per questo nuovo traguardo gli obiettivi sono diversi, come racconta in un'intervista rilasciata al settimanale Oggi.
L'arrivo degli 80 anni e il successo
"Per l’ottantesimo ho promesso a Prodi che faremo insieme la maratona di New York. Per me sarà la quarta" ha ricordato il cantante, rievocando alcune dichiarazioni fatte qualche tempo fa, ma non è escluso che alla maratona Gianni non vi partecipi davvero, considerando la sua passione per lo sport e i suoi costanti allenamenti. Morandi ha avuto una carriera brillante, è stato e continua ad essere uno degli uomini di spettacolo più amati dal pubblico, anche dai giovani e davanti a questo successo imperituro, il cantante ancora avverte una certa soggezione:
Io sono stato, più di ogni altra cosa, un uomo fortunato. Ho avuto molto di più di quanto potessi sognare, sin troppo. Non sono un autore, nemmeno un grandissimo interprete. Ma è andata comunque alla grande.
La vita l'ha sempre affrontata seguendo questa filosofia: "È andata come doveva andare". Sin da bambino si è sempre rimboccato le maniche, lì nel suo paesino d'origine, Monghidoro, aveva imparato il mestiere del padre, il calzolaio e sorridendo dichiara: "Sarei ancora capace di aggiustare un paio di scarpe" nel ricordare quell'infanzia passata tra colla e taglierini, il cantante parla anche dei momenti trascorsi con il papà Renato: "Al mattino, prima di cominciare a lavorare, babbo mi costringeva a leggere ad alta voce Il Capitale".
Gli inizi nella musica e il ricordo dei genitori
Leggeva Marx, ma non ha potuto continuare gli studi: "Ho la quinta elementare. Non c’erano le scuole medie a Monghidoro, e si decise che non sarei andato al paese vicino. Babbo disse: “Ti insegno io, se no diventi un ligirot”, un teppistello". La sua mamma, Clara, faceva invece la lavandaia: "La ricordo d’inverno spaccare il ghiaccio della pozza del Comune, per lavare gli “american stracci”, i jeans e i giubbotti che poi vendeva al mercato di Bologna". Fu proprio in quegli anni, però, che scoprì di avere un talento musicale, tanto da debuttare ufficialmente a soli 13 anni:
Ero il bambino prodigio in bermuda con l’Orchestra Scaglioni di Bologna. 500 lire a esibizione. Mio padre mi aprì un libretto di risparmio.