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Gianluca Vacchi a processo per gli abusi edilizi nella sua villa da 15 milioni, i legali: “Superficie conforme”

Gianluca Vacchi sarà processato il 3 giugno davanti al Tribunale di Tempio Pausania. L’imprenditore bolognese è accusato di presunti abusi edilizi, dopo aver avviato in Costa Smeralda i lavori per l’ampliamento e la costruzione di una villa da oltre 1.200 metri quadrati.
A cura di Sara Leombruno
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Gianluca Vacchi sarà processato il 3 giugno 2025 davanti ai giudici del Tribunale di Tempio Pausania. L'imprenditore bolognese è accusato di presunti abusi edilizi, dopo aver avviato in Costa Smeralda i lavori per l’ampliamento e la costruzione di una villa da oltre 1.200 metri quadrati.

Gianluca Vacchi a processo per abusi edilizi

La costruzione vale circa 15 milioni di euro, ha una metratura di oltre 1.200 metri quadrati, un campo da padel all'interno, terrazze, piscine e anche una discoteca. Per i lavori di ristrutturazione, l'imprenditore era finito nel registro degli indagati e, a distanza di quasi due anni, la procura di Tempio Pausania ha chiuso le indagini e ha confermato il sequestro della villa.

Ad essere coinvolto nella citazione diretta a giudizio firmata dal procuratore Gregorio Capasso non è stato solo Gianluca Vacchi, ma anche per il progettista della villa sulla collina di Pantogia, a Porto Cervo, Giovanni Faggioli di Milano e l’impresario Giovanni Maria Filigheddu di Arzachena. Sono tutti accusati di presunti abusi edilizi contestati dalla Procura, e per Capasso non sanabili, dopo le indagini del Corpo forestale: parte dell’immobile sarebbe stato realizzato in un’area sottoposta a vincolo idrogeologico.

La versione dei legali di Vacchi

La villa conta oltre 1.200 metri quadrati di coperto più mille di terrazze, campi da padel, discoteca, due lodge con suite e 15 camere, e sarebbe quindi molto più grande rispetto al progetto autorizzato. La struttura è stata sequestrata e ora potrebbe subire una parziale demolizione. I legali del deejay e influencer, Gino Bottiglioni e Gian Comida Ragnedda, si sono già detti pronti a "dimostrare che non vi è alcun abuso edilizio e che l’edificio è conforme a quanto autorizzato, fermo restando che la contestazione riguarda una porzione molto modesta rispetto alla superficie complessiva della villa".

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