Giancarlo Giannini ha avuto la stella sulla Walk of Fame: “A Hollywood più amato che in Italia”
Giancarlo Giannini può finalmente toccare con la mano la stella a lui dedicata sulla Walk of Fame di Hollywood. Il riconoscimento è arrivato a distanza di ben tre anni da quando fu annunciata, nella giornata del 6 marzo 2023 è stata posata l'iconica mattonella di granito rosso che porta il nome, rigorosamente vergato d'oro, di uno degli attori italiani più famosi del nostro cinema. È il secondo attore italiano nella storia, dopo Rodolfo Valentino, a ricevere questo riconoscimento.
Giancarlo Giannini emozionato per la stella
Si tratta del sedicesimo attore italiano ad ottenere questo riconoscimento. La stella è la numero 2752, ricevuta in passato anche da Rodolfo Valentino, quindi per la seconda volta nella storia della passeggiata stellare di Los Angeles è stata assegnata ad un italiano, ma è stata posizionata, tra l'altro, accanto a quella di un'altra grande diva del nostro cinema, Gina Lollobrigida, scomparsa il mese scorso. L'attore ha così ringraziato chi ha voluto che il suo nome figurasse nell'Olimpo delle stelle di Hollywood: "Sono molto felice: questa stella da oggi splenderà nel cielo. Ringrazio Hollywood, dove sono molto amato, forse più che in Italia. La dedico a Lina (Wertmüller), che mi guarda dall’alto e mi aspetta. Forse lassù faremo altri film insieme, ancora più belli". All'Ansa l'attore ha poi detto:
Per me è un grande onore e lo devo tutto a Lina Wertmüller: non sarei qui se non avessi avuto lei a valorizzarmi. Venivamo qui con le pizze dei film sottobraccio per farle vedere a un produttore locale. Era un genio, purtroppo poco apprezzata in Italia.
Il commento di Giancarlo Giannini
Dopo la conferma della stella sulla Walk Of Fame che, in effetti, per un attore rappresenta la glorificazione di una carriera, sterminata di ruoli che lo hanno reso iconico, Giancarlo Giannini ha commentato non senza un po' di dispiacere che in Italia non aveva avuto lo stesso riscontro. "A Hollywood mi danno questa stella, a differenza di Venezia dove non mi hanno dato neanche un gatto nero" ha commentato con un certo sarcasmo, ma contento perché l'America è stata fondamentale all'inizio della sua carriera.