Gary Oldman sulle critiche a Harry Potter: “Non volevo dire fosse mediocre, potevo fare di meglio”
Gary Oldman si è ritrovato, suo malgrado, al centro di una querelle in merito ad alcune sue dichiarazioni su Harry Potter, saga nella quale ha recitato per ben tre film interpretando il ruolo di Sirius Black. L'attore, a Cannes con Parthenope di Paolo Sorrentino, ha chiarito le sue posizioni, dicendo che non aveva intenzione di classificare quei film come mediocri, ma soffermandosi sulla sua performance attoriale.
Gary Oldman ritratta quanto detto su Harry Potter
Parlando del suo ruolo nella trasposizione cinematografica dei romanzi di JK Rowling, Oldman aveva definito il personaggio di Sirus Black "mediocre", suscitando reazioni contrastanti da parte dei fan appassionati della saga. L'attore, quindi, si è trovato a dover rettificare quanto dichiarato e tornando sulla questione ha detto:
Per non denigrare nessuno là fuori che sia fan dei film di Harry Potter e del personaggio che penso sia molto amato… Ciò che intendevo è che penso che come ogni artista, attore, pittore, sei sempre ipercritico nei confronti del tuo stesso lavoro. Se non lo sei e sei soddisfatto di quello che stai facendo, sarebbe la morte. Se avessi guardato una mia performance e avessi pensato: "Mio Dio, sono fantastico in questo", sarebbe stato un giorno triste. Il mio lavoro migliore sarà l’anno prossimo.
Oldman ha poi ammesso di non aver letto i cinque romanzi e di aver avuto una rappresentazione sommaria del personaggio che avrebbe dovuto interpretare: "C’era una tale segretezza che avvolgeva i romanzi, erano sotto chiave… Se avessi letto i cinque libri e avessi visto gli archi del personaggio, forse mi sarei avvicinato in modo diverso. Quando ho iniziato Harry Potter, tutto ciò che avevo era il libro (Il prigioniero di Azakban ) e la rappresentazione di quell’uomo – un libro nella biblioteca di Sirius Black".
Gary Oldman nel film di Paolo Sorrentino
L'attore è uno dei protagonisti del nuovo film di Paolo Sorrentino, Parthenope, in cui ha vestito panni dello scrittore americano John Cheever. Intervistato da Repubblica, in merito a questo suo lavoro ha dichiarato: "Ammiro Paolo Sorrentino da sempre, ha una capacità unica di racconto e sa trasformarlo in immagini. I suoi film sorprendono, con virate verso la bellezza o il grottesco".