video suggerito
video suggerito

Gabriele Muccino: “Le imitazioni su di me smorzano un complesso, da ragazzo balbettavo tanto da non parlare”

Gabriele Muccino è stato premiato come attore rivelazione ai Nastri d’argento Grandi Serie, per le sue interpretazioni in Vita da Carlo e Call My Agent. Il regista si è raccontato in un’intervista, rivelando che i suoi imitatori lo aiutano a sdoganare un complesso.
A cura di Ilaria Costabile
40 CONDIVISIONI
Immagine

Gabriele Muccino è stato premiato tra i protagonisti dell'anno ai Nastri d'Argento Grandi Serie, la premiazione che si è tenuta al Palazzo Reale di Napoli voluta dal sindacato giornalisti cinematografici e dedicata, per l'appunto, esclusivamente alle serie televisive. Il regista ha preso parte a progetti come Vita da Carlo e Call my agent, impersonando sé stesso, ed è proprio questa capacità di mettersi in gioco che gli ha consentito di stringere tra le mani un riconoscimento importante.

Gabriele Muccino attore nei panni di sé stesso

Il regista, la cui modalità di fare film è diventata ormai iconica, per le scene urlate tra familiari pronti a scannarsi gli uni con gli altri, ha raccontato al Corriere della Sera come abbia interpretato se stesso sullo schermo con grande entusiamo:

Per Vita da Carlo era un’idea loro: un piccolo cameo con me deciso a de-verdonizzarlo in una scena con Claudia Gerini. Non so come gli sia venuta in mente, questo Muccino così furente… Per Call my agent avevano disegnato un tipo lontano da me: razionale, furbo, uno esperto di business. Gli ho detto: lo faccio volentieri ma io non sono così.

Muccino si descrive, in realtà, come uno che nel tempo ha sempre avuto bisogno del sostegno dei suoi agenti, che spesso lo hanno salvato: "Se devo entrare nei panni di Muccino che fa Muccino deve essere uno che si crea autolesionismi clamorosi con la consapevolezza assoluta che lo sta facendo ma con il gusto sadico di provocare terremoti. Che evidentemente mi danno un brivido". 

La balbuzie, un complesso sin da adolescente

Il suo modo di fare e anche di raccontare di sé, alla stregua dei suoi film, è diventato fonte di ispirazione per chi si è divertito nel tempo a riderci simpaticamente su: "Ho diversi imitatori: Pierfrancesco Favino, o Antonio Folletto. Mi diverto. La prima volta Fiore lo ha fatto al festival di Sanremo, io ero in giuria. E ormai lo ha messo in repertorio. Mi aiuta a sdoganare un complesso". È lui stesso ad aprirsi spiegando di cosa si tratta:

Da adolescente non riuscivo quasi a parlare da tanto balbettassi, facevo fatica a esprimermi. Dei vizi di fonetica sono rimasti, non li ho mai curati. Sto bene così. Questa mia difficoltà espressiva è stata una molla propulsiva per fare il cinema, per raccontarmi attraverso altri

L'uscita del suo nuovo film

Prossimamente, di preciso il 31 ottobre, arriverà al cinema il suo nuovo film Here now, di cui è protagonista una ragazza americana arrivata a Palermo in una torrida estate, che "ogni volta che può fare un passo indietro, lei rilancia. La frase chiave è: la vita è il risultato delle scelte che facciamo". Guardando se stesso, le serie

Le scelte più fortunate spesso sono state anche le più pericolose. E a volte ho anche rischiato di bruciarmi vivo. Ma l’adrenalina, l’emotività ti permette di confrontarti con te stesso. Nella vita e nel lavoro.

40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views