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Francesca Michielin: “Sradichiamo la cultura dello stupro, lo dobbiamo a Giulia Cecchettin”

Durante l’ultima puntata di X Factor, la conduttrice Francesca Michielin ha dedicato un pensiero a Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio a 22 anni per mano di Filippo Turetta. La cantante si è unita all’appello di Elena, sorella di Giulia, sulla necessità di riconoscere e sradicare la cultura dello stupro.
A cura di Stefania Rocco
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Francesca Michielin ha rivolto a Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio ad appena 22 anni, un pensiero nel corso dell’ultima puntata di X Factor. La conduttrice ha ricordato la giovane donna uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato in Germania dopo averla picchiata, accoltellata e averne occultato il corpo. Come aveva già fatto Elena, sorella di Giulia, Michielin si è concentrata sulla necessità di rendere sempre più riconoscibile la cultura dello stupro, affinché anche i suoi aspetti più subdoli e sottili risuonino come un campanello d’allarme impossibile da ignorare.

L’appello di Francesca Michielin dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin

Dal palco di X Factor, di fronte a una platea composta per lo più da giovanissimi, Francesca ha lanciato un messaggio indispensabile: “La piramide della violenza va dal commento social alla violenza psicologica, fino al femminicidio: sono tutte figlie della stessa cultura, quella dello stupro, che va sradicata. Per farlo dobbiamo impegnarci tutti sia come comunità che come singoli. Lo dobbiamo a Giulia Cecchettin e a tutte le altre vittime”.

Decine di volti noti vicini alla famiglia Cecchettin: gli appelli contro la violenza sulle donne

Francesca Michielin si aggiunge alla già numerosa lista di volti noti che, a partire dal femminicidio di Giulia Cecchettin, hanno lanciato un appello affinché siano messi in campo sforzi concreti necessari ad arrestare la spirale di violenza contro le donne. Da Paola Cortellesi a Paolo Marchisio, Piero Pelù, Jolanda Renga, Federica Sciarelli, Luciana Littizzetto: sono decine gli artisti che hanno dedicato un ricordo a Giulia, invitando il proprio pubblico a una riflessione più ampia su temi come il patriarcato, la violenza di genere e la cultura dello stupro. Ne aveva parlato coraggiosamente di fronte alle telecamere Elena, sorella di Giulia. Un’analisi lucida sulla figura di Turetta, descritto non come un malato ma come “un figlio sano del patriarcato”. Un fenomeno che merita maggiore sensibilizzazione, affinché anche i più piccoli segnali diventino immediatamente riconoscibili. Giulia è stata la 105esima vittima di femminicidio in Italia solo nel 2023.

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