Francesca De André aggredita dall’ex fidanzato, disposto il divieto di avvicinamento per l’uomo
L'ex fidanzato di Francesca De André non potrà più avvicinarsi a lei. Il tribunale ha notificato nei confronti dell'uomo il divieto di avvicinamento, dopo la denuncia fatta dalla nipote di Fabrizio De André in seguito a un'aggressione subita lo scorso 21 aprile, di cui aveva parlato per la prima volta in una lunga intervista rilasciata al settimanale Chi.
Il provvedimento nei confronti dell'ex fidanzato di Francesca De Andrè
Lo scorso 21 aprile, come ha racontato a Chi, l'ex gieffina è stata vittima di un grave episodio di violenza, che l'ha spinta a denunciare l'ex fidanzato con il quale viveva a Lucca: aveva perso i sensi a causa dei forti colpi subiti ma lui ha continuato a picchiarla anche mentre era incosciente. A salvarle la vita e a chiamare le forze dell'ordine era stata la vicina di casa. Poi la corsa in ospedale, dove è arrivata in codice rosso e con il volto completamente tumefatto.
In seguito a questo episodio avvenuto a Capannori (Lucca), stando a quanto riporta la stampa locale, la procura di Lucca aveva aperto un fascicolo a carico del 38enne con l'ipotesi di lesioni personali e maltrattamenti. Le indagini condotte dai carabinieri hanno portato alla misura cautelare di divieto di avvicinamento nei confronti dell'uomo. Le ricostruzioni forniscono una versione coincidente con quella raccontata a Chi dalla nipote di De André: sarebbe stata una vicina di casa, sentendo una forte lite, ad avvisare i carabinieri. L'ex gieffina poi sarebbe arrivata al pronto soccorso con tumefazioni sul viso e ricevendo una prognosi di tre settimane.
Il racconto di Francesca De Andrè e le prime foto dopo l'aggressione
Dopo aver raccontato sui social di aver subito "una grave aggressione", preferendo però non scendere nei dettagli, Francesca De André aveva deciso di rompere il silenzio con una lunga intervista concessa al settimanale Chi. L'ex gieffina è stata picchiata dal fidanzato, per il quale aveva deciso di mettere da parte la carriere e trasferirsi a Lucca con il sogno di costruire una famiglia. Fin dall'inizio, però, la realtà è stata ben diversa:
Subito sono iniziate le botte. Ogni oggetto a portata di mano, delle sue mani, era utile per colpirmi. […] Annullavo me stessa mentre ero sottoposta a ogni tipo di umiliazione, che avveniva sempre in due fasi: la prima a parole, la seconda fisica. Ma io lo amavo.
Inizialmente aveva scelto di non denunciare l'uomo, sentendosi quasi in colpa dal momento che "aveva altre denunce a suo carico" Poi però aveva trovato il coraggio di farlo e di mostrare anche sui social, per la prima volta, le foto dell'aggressione.