Flavio Briatore: “Ho un cuore nuovo e ho pagato per l’operazione. È vero che noi ricchi siamo privilegiati”
Flavio Briatore ha un cuore nuovo. Letteralmente. Al Corriere della Sera, in collegamento dalla sua residenza monegasca, l'imprenditore rivela: "Dovevo prendere dei beveroni per la colonscopia e la gastroscopia, ma il professor Zangrillo è venuto e ha interrotto tutto: “Dobbiamo addormentarti per una verifica, dalla Tac abbiamo visto una cosa che non ci piace nel cuore”. Quando mi sono svegliato, l’analisi era chiara: tumore benigno, da operare subito". Le persone che gli sono state vicine: "Mio figlio. Ho pensato che l'avrei lasciato troppo presto e ho avuto paura. Elisabetta Gregoraci farà sempre parte della mia famiglia. Lei e Daniela Santanché mi sono state sempre vicine. Ho fatto un appello alla prevenzione e sui social hanno scritto: roba da ricchi. È vero, siamo dei privilegiati, dovremmo tutti poter fare i check up".
Le parole di Flavio Briatore
Flavio Briatore ha avuto paura per l'intervento, così come tutta la sua famiglia. Nathan Falco, in partioclare, è stato spaventato: "Perché la sera dell’intervento ero completamente fuori uso, in rianimazione, e lui continuava a chiedere alla madre di potermi parlare prima di andare a letto". Così, "il giorno dopo gli ho mandato un messaggino e lui si è rasserenato". Il momento più commovente è quando il figlio lo ha raggiunto, alla domenica: "È stato un momento molto commovente, lui piangeva. È grande e grosso, è alto un metro e 88, ma ha il cuore di un bambino, è ancora piccolo. Si è molto emozionato".
"In un'operazione a cuore aperto, devi essere ottimista per forza"
Flavio Briatore ha spiegato di aver pregato molto: "Noi esseri umani siamo egoisti, in quei momenti ti aiuta tutto". Poi ha aggiunto:
In questi casi sei un po’ fatalista. La sanità italiana ha centri di eccellenza a livello internazionale, con i migliori chirurghi al mondo. Quando hai la vita in mano a gente così preparata quello che succede è un po’ il tuo destino. In un’operazione a cuore aperto non puoi farci nulla, devi essere ottimista per forza: è la testa che ti aiuta a guarire.
Le polemiche sull'appello per la prevenzione, che è ‘roba da ricchi':
È vero, siamo dei privilegiati. Dovremmo tutti poter fare i check up. Ci sono cose per le quali centro, destra e sinistra dovrebbero essere uniti e una è il diritto alla salute. Chi mi accusa di non pagare le tasse in Italia? Sono i soliti. Intanto per curarmi a Milano ho pagato, non l’ho fatto gratis. E l’ho scelto perché pur avendo vissuto in America, a Londra, in Francia, il livello degli ospedali italiani resta il più alto. Le pago anche in Italia, esattamente come le pago in tutti i Paesi nei quali ho delle attività. Mi sono trasferito a Monte Carlo dieci anni fa, ma in Italia non vivo da 40 anni: da allora non ho più un conto corrente italiano! A Monaco ho 350 dipendenti, a Londra 200, li ho a Riad e a Dubai. In Italia spero di poterne assumere presto altri.
E di rallentare non ne sente il bisogno: "No, sono robe che si dicono e non si fanno. E io so già che non lo farò. Dopo che ti succedono queste cose ricominci a fare la vita di sempre, anzi, ora meglio di prima perché ho un cuore nuovo".