Fedez e le polemiche per il figlio allo stadio: “Senza parole, qualcuno dice che gli sparerebbe”
Nelle scorse ore ha fatto discutere la vicenda riferita alla presenza del figlio di Fedez e Chiara Ferragni allo stadio San Siro per la partita Milan-Frosinone di sabato sera, 2 dicembre. Leone Lucia Ferragni è infatti sceso in campo prima del match dei rossoneri accompagnando i calciatori nel pre partita, insieme ad altri bambini.
La presenza del bambino allo stadio è stata accolta da commenti aggressivi e offensivi, alcuni dei quali hanno portato a una risposta dello stesso Fedez, che in particolare si è concentrato su un post di un utente che, pubblicando una foto del bambino di fianco al calciatore del Milan, Theo Hernandez, scrive "avete un solo proiettile, chi colpite?". Fedez ha pubblicato lo screen commentando: "Sono senza parole".
Il commento di Fedez alle polemiche su suo figlio
In una storia successiva Fedez ha aggiunto, con sdegno: "Sono perfettamente cosciente del fatto che su Twitter ci sia questo giro di tifosi che si divertono a fare battute sul mio tumore al pancreas e ad augurarmi la morte. Continuate pure a farlo, perché onestamente non me ne frega un cazzo. Però nel momento in cui toccate i miei figli allora avete un problema, un problema bello grande. Ve ne accorgerete, non vi preoccupate. Poi posterò il nome di questa persona e di tutti quelli che hanno risposto che sparerebbero a mio figlio", dice Fedez, riferendosi proprio allo screen condiviso precedentemente.
Il post condiviso da Lega Serie A
La presenza a San Siro del bambino era stata documentata proprio da Fedez nelle ore prima della partita, alimentando polemiche legate, soprattutto, alla condivisione delle immagini sull'account Twitter ufficiale di Lega Serie A, che aveva saluto la presenza di Leone allo stadio come quella di un "accompagnatore speciale".
Chi sono i bambini che scendono in campo in Serie A
La presenza dei bambini in campo prima dell'inizio delle partita è una pratica ormai storica che caratterizza buona parte dei campionati calcistici (e non solo) a livello internazionale. Ma come è possibile far scendere in campo un bambino per una partita di Serie A? Il protocollo è gestito, di fatto, dalle squadre ospitanti, che gestiscono le richieste attraverso dei sistemi interni propri. Il diritto di prelazione può essere così garantito attraverso una dinamica legata agli abbonati, o ancora a logiche di membership, o ancora legate al rapporto tra le squadre e gli sponsor. Le società di casa, a loro volta, sarebbero vincolate, anche per questioni di diritti i immagine, a comunicare a Lega Serie A i nomi di bambine e bambini selezionat/i.