Fedez e l’anonimato sui social: “Augurare cancro a un bambino sui social non è reato”
"Per lo Stato italiano augurare il cancro a un bambino di cinque anni non è reato". Così Fedez, intervenuto dal palco della mostra fotografica Supereroi, sui pericoli del web, alla Fabbrica del Vapore di Milano chiedendo che vengano colmate le lacune normative legate al cattivo utilizzo dei social e del web, ricordando proprio la sua vicenda personale:
Questa cosa mi ha lasciato abbastanza perplesso: parliamo tanto di hate speech, di fomentare l’odio però se uno augura un cancro a un bambino di cinque anni non succede niente. Forse bisognerebbe intervenire da un punto di vista dei vuoti legislativi.
Le parole di Fedez sui pericoli del web
Fedez quindi si è detto assolutamente a favore dell'introduzione di strumenti che consentano di identificare le persone sui social: "Io sono assolutamente per lo SPID al fine di identificarsi in maniera univoca. Se lui dice che sono uno str***o – ha detto riferendosi a una persona con lui sul palco – io devo poter sapere che è stato lui a farlo". Quindi Fedez ha aggiunto: "Secondo me ogni piattaforma online dovrebbe avere un minimo di riconoscimento. Ovviamente le piattaforme social non vogliono questo, specialmente Twitter da quando è diventato X con l'acquisizione di Elon Musk. Facciamo tanto contro l'hate speech, ma se uno augura un cancro a un bambino di 5 anni non succede niente".
Ricordiamo che a fine 2023 diversi insulti indirizzati al figlio di Fedez erano scaturiti dalla pubblicazione di foto e video del bambino nelle vesti di accompagnatore speciale della squadra del Milan prima dell'inizio di una partita allo stadio San Siro.“Avete solo un proiettile, chi colpite?”, aveva scritto un utente commentando un post in cui comparivano Theo Hernandez e il figlio del rapper. “Sono perfettamente cosciente del fatto che su Twitter ci sia questo giro di tifosi che si divertono a fare battute sul mio tumore al pancreas e ad augurarmi la morte”, si era sfogato poco dopo Fedez. “Continuate pure a farlo, perché onestamente non me ne frega un ca**o. Però nel momento in cui toccate i miei figli allora avete un problema, un problema bello grande. Ve ne accorgerete, non vi preoccupate”.
Gli insulti al figlio di Fedez
Nei giorni successivi, quindi, aveva ingaggiato una vera e propria battaglia, nel tentativo di individuare gli autori di quegli insulti, con alcuni di questi che avevano provato anche a scusarsi, senza troppa clemenza da parte del cantante: “Vi dico solo che è già venuto all’ovile con l’avvocato per chiedere scusa”, ha detto a proposito del destinatario dell’azione legale. “Ma non ce la caviamo con una letterina di scuse, ci devi mettere la faccia e se non ce la vuoi mettere te la faccio mettere uguale”, ha aggiunto. In sottofondo, la voce di quella che sembra essere il suo ufficio stampa, che lo trattiene dall’immischiarsi in altri problemi legali.