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Enrico Vanzina: “I film sulle vacanze a Cortina piacevano anche ai critici, ora siamo di culto”

Enrico Vanzina riceverà il David di Donatello alla carriera, dopo ben 120 film. Tante le pellicole girate insieme al fratello che sono diventate dei cult e a differenza di quanto pensano in molti: “I critici ci apprezzavano”.
A cura di Ilaria Costabile
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Enrico Vanzina riceverà il primo David di Donatello alla carriera, a 74 anni, dopo ben 120 film. La sua è da sempre una famiglia dedita al cinema, insieme al fratello Carlo, hanno diretto e sceneggiato tra i più importanti titoli della commedia italiana, ma prima ancora il padre Steno, ha gettato le fondamenta di un genere che ha dato i suoi frutti nel tempo. In un'intervista al Corriere, lo sceneggiatore e regista, racconta alcuni momenti topici della sua carriera.

I film di Vanzina diventati dei cult

La prima cosa che Enrico Vanzina tiene a precisare, è il fatto che i film diretti da lui e suo fratello, siano stati bistrattati dalla critica, quando in realtà non è mai stato così:

Questo mito va sfatato. In realtà ci apprezzavano. Solo una parte della sinistra era convinta che, siccome raccontavamo le vacanze a Cortina, la borghesia di via Montenapoleone, l’Italia di Craxi e Berlusconi, fossimo i cantori di quel mondo. Ora in compenso siamo di culto, leggono significati nascosti dove non ce ne sono". 

Ci sono, infatti, alcuni film che sono diventati iconici, dalle vacanze a Cortina, a "Ecceziunale Veramente" di cui ricorda: "Girammo a San Siro durante un vero derby, Abatantuono era in mezzo ai tifosi, tremavano gli spalti. Per entrare comprammo un pulmino di un Milan club". Se proprio dovesse indicare un film del cuore, però, sarebbe Sapore di Mare e la scena finale con Jerry Calà e Marina Suma:

Raccontavamo le estati a Forte dei Marmi degli anni Sessanta. Che poi molte scene per mancanza di fondi le abbiamo girate a Fregene, stabilimento Sogno del Mare, non se ne accorse nessuno. La canzone “Celeste Nostalgia” l’abbiamo scelta subito. Riccardo Cocciante era stato mio compagno di scuola e negli scout. Sotto la tenda in campeggio suonava sempre un piccolo sassofono, rompendoci i timpani

Da Febbre da Cavallo alla coppia Boldi-De Sica

Tanti gli attori con cui ha lavorato, ricorda ad esempio il sodalizio con Gigi Proietti, con cui è finito a festeggiare la vittoria della Roma ai Caraibi, bevendo in un chiringuito. Alcuni film, come Febbre da Cavallo, sono stati il frutto di esperienze davvero vissute fuori dal set: "A 12 anni andavo all’ippodromo delle Capannelle con Mario Camerini, vicino di casa, una strana coppia. Sapevo tutto di corse e cavalli. Tanti personaggi del film sono ispirati a gente che avevo incontrato davvero". I film dei fratelli Vanzina hanno segnato un'epoca, costruendo anche una certa immagine dell'Italia:

Il fan più accanito resta Diego Della Valle. Nella scena in cui Jerry apre l’armadio si vedono tutte scarpe Tod’s. Lo spot andò a Domenica In da Pippo Baudo e fece la sua fortuna. Lì nacque la coppia Boldi-De Sica.

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