Elia Bonci, attivista trans, attacca Papa Francesco: “Con le tue parole mi ci pulisco il cu*o”
Papa Francesco ha annunciato un'apertura che possiamo definire anche epocale nei confronti di tutto il mondo LGBTIQ+. In sostanza, la Chiesa Cattolica, consentirà il sacramento del battesimo ai figli delle coppie omosessuali, inclusi quelli nati attraverso la gestazione per altri. Il Papa ha esteso il "permesso" in Chiesa anche alle persone transgender, purché non vi sia rischio di scandalo. Le persone transgender possono anche assumere il ruolo di padrini o madrine di battesimo, con l'obbligo di evitare possibili scandali che potrebbero offendere la comunità dei fedeli. Ecco, questa precisazione ha scatenato l'ira dell'attivista e influencer trans Elia Bonci: "Queste dichiarazioni non sono positivi per la comunità trans. Caro Papa, mi ci pulisco il cu*o con queste mer*ate!".
Lo sfogo di Elia Bonci
Lo sfogo di Elia Bonci è relativo al modo in cui la Chiesa Cattolica ha comunicato questa apertura. In un carosello su Instagram, ha smontato e analizzato punto per punto la comunicazione concludendo: "Caro Papa, in quanto persona trans mi ci pulisco il cu*o con queste mer*ate!".
Perché queste dichiarazioni del Papa non sono positive per la comunità trans. Un trans può essere anche testimone di nozze o padrino di un battezzato: "A determinate condizioni si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo". Le dichiarazioni a favore delle persone trans come padrino o madrina iniziano con una negazione velata: DETERMINATE CONDIZIONI. Quali sono queste condizioni ce le possiamo immaginare tutti: riservatezza, bella faccia, buoncostume borghese, niente esuberanza. Sono secoli che le persone trans per vivere debbono stare a determinate condizioni. Come non collegare poi le persone trans allo scandalo e alla macchietta e indirettamente anche alla prostituizione? Credo sia il punto più vergognoso e schifoso che sia stato toccato. Che si porta dietro un pregiudizio enorme.
Anche il Pd attacca il Tg1: "Linguaggio non inclusivo"
Quella che si considera un'apertura veramente clamorosa ed epocale viene però rovinata per l'utilizzo di un linguaggio che non è giudicato "abbastanza" dalle comunità. Ne è un chiaro esempio anche quanto comunicato da Alessandro Zan, deputato Pd, che ha attaccato il Tg1 per il modo utilizzato per lanciare la notizia: "I transessuali? I bambini nati con utero in affitto? Il TG1 è servizio pubblico, è la Rai, non è TeleMeloni. È inaccettabile che sia usato lo stesso linguaggio violento e discriminatorio della destra. Anche basta, siamo alla fine del 2023".